Valentina Di Paola

Le reti quantistiche possono usare le infrastrutture esistenti

(23 Aprile 2025)

Roma – I messaggi quantistici a lunga distanza possono essere inviati attraverso infrastrutture di telecomunicazioni. Lo dimostra uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, condotto dagli scienziati di Toshiba Europe Limited. Il team, guidato da Mirko Pittaluga, ha inviato messaggi quantistici attraverso una rete di telecomunicazioni lunga 250 chilometri in Germania. I risultati rappresentano il primo caso noto di comunicazioni quantistiche coerenti basate su infrastrutture di telecomunicazione commerciali esistenti. Le reti quantistiche, spiegano gli esperti, hanno il potenziale per consentire trasmissioni sicure e stabili. La distribuzione di chiavi quantistiche è un esempio di tecnica di comunicazione teoricamente sicura. Sfruttare la coerenza delle onde luminose può estendere la portata delle comunicazioni quantistiche, ma la scalabilità è stata limitata dalla necessità di apparecchiature specializzate, come i refrigeratori criogenici. In questo lavoro, gli studiosi descrivono un approccio che consente la distribuzione di informazioni quantistiche attraverso cavi in ​​fibra ottica, senza la necessità di raffreddamento criogenico. Il sistema utilizza una distribuzione di chiavi quantistiche a doppio campo basata sulla coerenza, che facilita la trasmissione di informazioni sicure su lunghe distanze. La rete di comunicazioni quantistiche è stata implementata su tre data center di telecomunicazioni in Germania (Francoforte, Kehl e Kirchfeld), collegati da 254 km di fibra ottica commerciale: una nuova distanza record per la distribuzione di chiavi quantistiche nel mondo reale e pratico. I risultati, concludono gli scienziati, indicano che i protocolli di comunicazione quantistica che sfruttano la coerenza della luce possono essere resi operativi su infrastrutture di telecomunicazione esistenti.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).