Valentina Di Paola

La luce che raggiunge la Terra cambia nel tempo

(15 Aprile 2025)

Roma – La quantità di luce solare che raggiunge la superficie terrestre può variare notevolmente nel corso dei decenni. Lo evidenzia uno studio, pubblicato sulla rivista Advances in Atmospheric Science, condotto dagli scienziati dell’Istituto per le scienze atmosferiche e climatiche del Politecnico federale di Zurigo (ETH). Il team, guidato da Martin Wild, ha esaminato la letteratura scientifica esistente sulla ricerca in materia di oscuramento e luminosità. Gli esperti si sono quindi concentrati sulle tendenze su scala regionale dell’energia radiativa solare in Cina. L’area considerata infatti offre un ambiente favorevole per comprendere gli effetti radiativi degli aerosol, ad esempio come gli inquinanti atmosferici influenzano la quantità di energia radiativa solare che raggiunge la superficie terrestre. “L’energia radiativa solare che riceviamo sulla superficie terrestre – afferma Wild – non è necessariamente stabile nel corso degli anni, ma può subire sostanziali variazioni decennali, come documentato dalle misurazioni storiche a lungo termine della radiazione solare che abbiamo esaminato”. I dati suggeriscono un calo dell’energia radiativa solare in ampie zone del mondo dagli anni ’50 agli anni ’80, noto come oscuramento globale, e una successiva parziale ripresa, nota come schiarimento, in molti siti di osservazione. Negli studi precedenti, i ricercatori hanno scoperto che le variazioni decennali dell’energia solare che raggiunge la superficie terrestre erano particolarmente pronunciate in Cina. L’energia solare è diminuita sostanzialmente dagli anni ’60 agli anni ’90, e la tendenza sembra aver iniziato a invertirsi negli anni 2000, con una leggera ripresa negli anni più recenti. “È stato ipotizzato – aggiunge Wild – che le cause di questi drastici cambiamenti siano dovute principalmente all’aumento dell’inquinamento atmosferico nella fase di ‘oscuramento’ e all’implementazione efficace di misure di mitigazione dell’inquinamento atmosferico nella fase di ‘illuminazione’. L’inquinamento atmosferico dovuto al crescente utilizzo di combustibili fossili e alle crescenti emissioni di carbonio nel corso degli anni può letteralmente intercettare la radiazione solare in arrivo e impedirle di raggiungere la superficie del pianeta”. Maggiore è l’inquinamento atmosferico, minore è la luce solare che raggiunge la superficie terrestre. Ora che la Cina ha iniziato a invertire questa tendenza riducendo l’inquinamento atmosferico, una maggiore quantità di luce solare sta esplorando la superficie terrestre, il che potrebbe avere benefici aggiuntivi. “Se la Cina ai livelli di atmosfera pulita degli anni ’60 – sottolinea Wild – il Paese potrebbe ottenere guadagni sostanziali nella produzione di energia solare”. “La disponibilità di energia solare sulla superficie terrestre – conclude – è un fattore critico per molti aspetti ecologici e sociali rilevanti. Tuttavia, ci sono delle difficoltà nel comprendere appieno l’entità, le cause, la prevedibilità e le implicazioni del fenomeno dell’oscuramento e dell’aumento della luminosità in un’ampia gamma di applicazioni”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).