Roma – Il deserto della Penisola Arabica, noto come Rub’ al-Khali, nel periodo della “Green Arabia”, fissato a circa 11.000-5.500 anni fa, ospitava un vasto sistema di laghi e fiumi,. Lo rivela uno studio congiunto dell’Università di Ginevra, UNIGE, della King Abdullah University of Science and Technology, KAUST, in Arabia Saudita, della Griffith University in Australia, del California Institute of Technology, della University of Texas e della University of the Fraser Valley, in Canada, pubblicato su Communications Earth & Environment. Secondo lo studio, condizioni climatiche favorevoli hanno favorito la formazione di praterie e savane, facilitando la migrazione umana nella regione.

Le tracce marroni rappresentano i letti di antichi corsi d’acqua, organizzati in reti di drenaggio dendritiche, oggi abbandonate.
Credito
© Antoine Delaunay/Guillaume Baby/Abdallah Zaki
I risultati sono basati su sedimenti e rilievi tracciati su oltre 1000 km, e suggeriscono che le fasi umide erano collegate all’espansione dei monsoni africani e indiani. Il deserto della Penisola Arabica, uno dei più grandi del mondo, è attualmente un ambiente arido e inospitale. Tuttavia, nuove scoperte suggeriscono che questa regione ha avuto un passato molto diverso: durante il periodo della “Green Arabia”, caratterizzato da forti piogge, la regione ospitava un vasto sistema di laghi e fiumi che modellavano il paesaggio. Lo studio si basa su un’analisi dettagliata di sedimenti e rilievi topografici tracciati su oltre 1000 km. I dati sono stati integrati con prove archeologiche per comprendere meglio l’impatto delle condizioni climatiche sulla formazione del paesaggio e sulla migrazione umana. I risultati mostrano che il lago principale ha raggiunto una profondità di 42 metri e coprì un’area di circa 1.100 km², quasi il doppio della superficie del lago di Ginevra. Le fasi umide, collegate all’espansione dei monsoni africani e indiani, hanno favorito la formazione di praterie e savane, facilitando l’espansione umana nella regione. Le scoperte sottolineano il ruolo cruciale dei cicli climatici nella trasformazione del paesaggio desertico della Penisola Arabica e nei movimenti della popolazione, fornendo informazioni fondamentali per comprendere e prevedere le possibili conseguenze dell’attuale cambiamento climatico. Lo studio rivela un passato florido del deserto della Penisola Arabica, caratterizzato da laghi e fiumi che hanno modellato il paesaggio e favorito la migrazione umana. I risultati contribuiscono alla comprensione delle dinamiche climatiche e della loro influenza sui paesaggi e sulle società umane. (30Science.com)