Lucrezia Parpaglioni

In passato il deserto della Penisola Arabica ospitava laghi e fiumi

(8 Aprile 2025)

Roma – Il deserto della Penisola Arabica, noto come Rub’ al-Khali, nel periodo della “Green Arabia”, fissato a circa 11.000-5.500 anni fa, ospitava un vasto sistema di laghi e fiumi,. Lo rivela uno studio congiunto dell’Università di Ginevra, UNIGE, della King Abdullah University of Science and Technology, KAUST, in Arabia Saudita, della Griffith University in Australia, del California Institute of Technology, della University of Texas e della University of the Fraser Valley, in Canada, pubblicato su Communications Earth & Environment. Secondo lo studio, condizioni climatiche favorevoli hanno favorito la formazione di praterie e savane, facilitando la migrazione umana nella regione.

Le tracce marroni rappresentano i letti di antichi corsi d’acqua, organizzati in reti di drenaggio dendritiche, oggi abbandonate.
Credito
© Antoine Delaunay/Guillaume Baby/Abdallah Zaki

I risultati sono basati su sedimenti e rilievi tracciati su oltre 1000 km, e suggeriscono che le fasi umide erano collegate all’espansione dei monsoni africani e indiani. Il deserto della Penisola Arabica, uno dei più grandi del mondo, è attualmente un ambiente arido e inospitale. Tuttavia, nuove scoperte suggeriscono che questa regione ha avuto un passato molto diverso: durante il periodo della “Green Arabia”, caratterizzato da forti piogge, la regione ospitava un vasto sistema di laghi e fiumi che modellavano il paesaggio. Lo studio si basa su un’analisi dettagliata di sedimenti e rilievi topografici tracciati su oltre 1000 km. I dati sono stati integrati con prove archeologiche per comprendere meglio l’impatto delle condizioni climatiche sulla formazione del paesaggio e sulla migrazione umana. I risultati mostrano che il lago principale ha raggiunto una profondità di 42 metri e coprì un’area di circa 1.100 km², quasi il doppio della superficie del lago di Ginevra. Le fasi umide, collegate all’espansione dei monsoni africani e indiani, hanno favorito la formazione di praterie e savane, facilitando l’espansione umana nella regione. Le scoperte sottolineano il ruolo cruciale dei cicli climatici nella trasformazione del paesaggio desertico della Penisola Arabica e nei movimenti della popolazione, fornendo informazioni fondamentali per comprendere e prevedere le possibili conseguenze dell’attuale cambiamento climatico. Lo studio rivela un passato florido del deserto della Penisola Arabica, caratterizzato da laghi e fiumi che hanno modellato il paesaggio e favorito la migrazione umana. I risultati contribuiscono alla comprensione delle dinamiche climatiche e della loro influenza sui paesaggi e sulle società umane. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.