Lucrezia Parpaglioni

Il riscaldamento dei mari impatta sulla nidificazione delle tartarughe marine in Italia

(9 Aprile 2025)

Roma – L’aumento delle temperature del mare potrebbe favorire la nidificazione delle tartarughe marine sulla costa italiana. Lo rivela un’analisi dei dati della citizen science, guidata da Luca Ceolotto, dell’Università di Padova, in Italia, pubblicata su PLOS One.  Lo studio esamina l’impatto del riscaldamento globale sulla nidificazione delle tartarughe marine lungo le coste italiane. Utilizzando dati raccolti attraverso progetti di citizen science, gli scienziati hanno analizzato come l’aumento delle temperature del mare influenzi la scelta dei siti di nidificazione e il successo riproduttivo di questa specie.

 

Distribuzione dei nidi lungo le coste italiane suddivisa per anno (A:2019; B:2020; C:2021; D:2022; E:2023; F: Andamento dei nidi censiti lungo le coste italiane tra il 2019 e il 2023; n = 237).
Credito
Ceolotto et al., 2025, PLOS One, CC-BY 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)

I risultati mostrano che l’aumento delle temperature marine favorisce la nidificazione in aree precedentemente meno frequentate, sottolineando l’importanza di preservare le spiagge naturali per garantire la conservazione della biodiversità costiera. Le tartarughe marine sono una specie vulnerabile a livello globale e rappresentano l’unica specie di tartaruga marina che nidifica lungo le coste italiane. Il riscaldamento globale e le pressioni antropiche stanno alterando gli ecosistemi costieri, influenzando la distribuzione spaziale e il successo riproduttivo di questa specie. Lo studio si concentra sull’analisi dei fattori che influenzano la scelta dei siti di nidificazione e il successo riproduttivo delle tartarughe marine in Italia. Gli scienziati hanno raccolto dati da 237 nidi di tartarughe marine tra il 2019 e il 2023, distribuiti in 14 regioni italiane. I dati sono stati verificati e analizzati utilizzando un modello statistico lineare generalizzato, GLM, che tiene conto dei dati zero-inflati. Il modello include variabili ambientali come la temperatura del mare e gli eventi di onde estreme, nonché fattori controllati dall’uomo come la presenza di dune e l’urbanizzazione costiera. I risultati indicano che l’aumento delle temperature del mare è un fattore significativo che favorisce la nidificazione delle tartarughe marine in aree precedentemente meno frequentate lungo le coste italiane. Inoltre, la presenza di dune naturali e la riduzione dell’urbanizzazione costiera migliorano il successo di schiusa dei nidi. Tuttavia, le attività antropiche rappresentano una minaccia significativa per la specie, sottolineando la necessità di strategie di conservazione mirate per mitigare queste pressioni. I risultati evidenziano l’importanza di preservare le spiagge naturali e di implementare strategie di conservazione che considerino sia gli impatti immediati delle attività umane sia gli effetti a lungo termine del cambiamento climatico. La collaborazione tra policy maker e conservazionisti è fondamentale per garantire la gestione sostenibile degli ecosistemi costieri e la protezione delle specie in pericolo, come la tartaruga marina. Lo studio dimostra che l’aumento delle temperature del mare favorisce la nidificazione delle tartarughe marine lungo le coste italiane, sottolineando l’importanza di preservare le spiagge naturali per garantire la conservazione della biodiversità costiera. Si rende, dunque, necessario implementare strategie di conservazione mirate per mitigare le pressioni antropiche e garantire il successo riproduttivo di questa specie. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.