Gianmarco Pondrano d'Altavilla

StarTric, passo avanti per dispositivo contro rigurgito della valvola cardiaca tricuspide

(28 Aprile 2025)

Roma – StarTric, startup italiana emergente nel settore delle tecnologie biomedicali avanzate, ha completato un articolato piano di finanziamento dedicato ad un suo innovativo dispositivo per la cura dell’insufficienza della valvola cardiaca tricuspide. I fondi ottenuti hanno un valore complessivo di oltre 12M€. Il contributo piu’ significativo viene dal successo nell’ultimo bando Europeo EIC Accelerator, nell’ambito del programma Horizon Europe, che le ha assegnato 2.5M€ a fondo perduto, oltre a 8.4M€ di finanziamento in conto capitale che sarà erogato in futuri round finanziari attraverso la BEI. Questo risultato é tanto più notevole in quanto ottenuto nel bando EIC più competitivo di sempre, con 71 progetti premiati, di cui solo 4 italiani, su 1.211 proposte accettate da tutta Europa per l’alto potenziale innovativo e di mercato. A questo si aggiunge un round di finanziamento « seed » di circa 1,850 M€, sottoscritto al di sopra del target da un gruppo di finanziatori qualificati che include NLC Health Ventures, partner internazionale di StarTric con base in Olanda leader nel lancio di startup del settore biomedicale, soci fondatori ed altri.

Valvola tricuspide dopo essere stata riparata con il dispositivo impiantabile di StarTric, visibile al centro della valvola stessa vista dall’atrio destro: la valvola viene trasformata dall’avere un solo orifizio in apertura per il passaggio del sangue ad averne tre che sono disposti a forma di trifoglio (in inglese “clover”).

Un altro incentivo finanziario, a ulteriore riconoscimento della qualità del progetto StarTric, é venuto da Invitalia, attraverso il bando Brevetti+ 2024, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. “Siamo molto soddisfatti – ha detto Eugenio Passanante, socio fondatore e CFO di StarTric – di essere riusciti a completare, con un successo che va al di là delle nostre aspettative, un round di finanziamento diversificato che, in aggiunta ad attuali Soci e partners, ha visto l’arrivo di nuovi Soci qualificati ed il contributo a fondo perduto da parte di importanti fonti istituzionali a livello Europeo e nazionale. Questo risultato testimonia la crescente fiducia che il progetto StarTric sta riscuotendo a tutti i livelli e l’importante creazione di valore che stiamo ottenendo. Queste risorse finanziarie ci permettono di accelerare l’esecuzione del progetto, completando la fase preclinica e l’industrializzazione, e di avviare la fase di validazione clinica sull’uomo della nostra tecnologia TriClover, tecnologia che ha il potenziale di trattare, con efficacia e sicurezza uniche, una vasta popolazione di pazienti di rigurgito della tricuspide, al momento privi di valide soluzioni terapeutiche. Si tratta di una fase essenziale dell’intero progetto di StarTric, che rappresenta l’ultimo passaggio prima di accedere da candidato leader ad un di mercato, quello delle terapie della tricuspide, già grande ma in continua espansione”. StarTric, il cui progetto é attualmente in fase preclinica, sta sviluppando un dispositivo medicale per trattare il rigurgito della valvola cardiaca tricuspide. Si tratta di una malattia grave e molto diffusa, con oltre 70 milioni di pazienti nel mondo, dei quali 4 milioni in Europa, recentemente riconosciuta come causa indipendente di gravi sintomi cardiaci e di morte: la mortalità a 5 anni dalla diagnosi supera il 65 per cento, cioé circa 2 pazienti su 3. La tecnologia TriClover di StarTric consiste in un piccolo impianto effettuato a cuore battente tramite catetere, che permette di riparare la valvola nativa in modo efficace, evitando l’alto rischio e impatto della chirurgia a cuore aperto, effettuata solo in pochi casi eccezionali proprio per la sua complessità. L’unicità della tecnologia TriClover di StarTric, e la sua potenziale efficacia terapeutica, si basa sul fatto che é concepita per riprodurre in modo mini-invasivo una tecnica di chirurgia a cuore aperto, la procedura “clover”, introdotta oltre 15 anni fa in Italia e da allora praticata in tutto il mondo con eccellenti risultati. In questo modo StarTric si propone di “democratizzare” l’accesso alla cura dell’insufficienza tricuspidale per milioni di pazienti che, per la stragrande maggioranza, non sono in condizione di affrontare il rischio chirurgico. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla