Roma – È stato individuato un nuovo cluster di geni nei batteri che producono idrogeno. A riuscirci gli scienziati dell’Università di Hokkaido, del National Institute for Interdisciplinary Science and Technology, in India, e della Federal University di Rio de Janeiro, in Brasile, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Current Microbiology. Il team, guidato da Tomoo Sawabe, Ramesh Kumar Natarajan e Fabiano Thompson, ha analizzato 16 specie di batteri marini del genere Vibrionaceae, noti per la loro bioluminescenza e capaci di generare grandi volumi di gas idrogeno. Questi microrganismi scompongono il formiato in anidride carbonica e idrogeno tramite fermentazione. Il gruppo di ricerca ha utilizzato il sequenziamento del genoma per indagare il meccanismo alla base di questa capacità biochimica, concentrandosi sul cluster formiato idrogenoliasi (FHL) di tipo Hyf, presente anche nel batterio Escherichia coli. “Le nostre analisi – spiega Sawabe – rivelano un’inaspettata diversità dei cluster genici FHL e delle relazioni tra cluster genici e funzione nella capacità di produzione di idrogeno. Abbiamo individuato due nuovi tipi di cluster tra le Vibrionaceae.
Tale diversità potrebbe dipendere dalla speciazione”. Il lavoro evidenzia anche differenze nella fermentazione e produzione di idrogeno associate ai diversi cluster di geni FHL. “È emersa una correlazione – precisa Sawabe – tra i livelli di produzione di idrogeno e quanto bene i batteri erano in grado di assorbire il formiato nelle loro cellule. Questi genotipi rafforzano il metabolismo del formiato come possibile fattore chiave nel mantenimento della produzione di idrogeno fermentativo in gruppi specifici di vibrioni”. “I risultati – conclude – supportano la proposta dei ricercatori secondo cui alcune specie sono state spinte a sviluppare una maggiore produzione di idrogeno a causa della loro necessità di disintossicare il formiato dall’ambiente, quella che chiamano l’ipotesi della disintossicazione del formiato. I risultati potrebbero anche far luce sull’evoluzione della fermentazione dell’idrogeno in altre specie batteriche, come l’Escherichia coli”. (30Science.com)