Gianmarco Pondrano d'Altavilla

USA verso dazi senza precedenti su pannelli solari dal Sud-Est asiatico

(22 Aprile 2025)

Roma – I funzionari commerciali degli Stati Uniti hanno finalizzato l’imposizione di dazi doganali elevati sulla maggior parte delle celle solari provenienti dal Sud-est asiatico, un passo fondamentale verso la conclusione di una causa commerciale durata un anno, in cui i produttori americani avevano accusato le aziende straniere di inondare il mercato con beni ingiustamente a basso prezzo. I dazi variano notevolmente a seconda dell’azienda e del Paese, ma sono ampiamente superiori ai dazi preliminari annunciati alla fine dell’anno scorso. I dazi antidumping e compensativi combinati sui prodotti Jinko Solar provenienti dalla Malesia sono stati tra i più bassi, attestandosi al 41,56 per cento. I prodotti della concorrente Trina Solar, provenienti dalle sue attività in Thailandia, sono soggetti a tariffe pari al 375,19 per cento. I prodotti provenienti dalla Cambogia sarebbero soggetti a dazi superiori al 3.500 per cento perché i suoi produttori hanno scelto di non collaborare con l’inchiesta statunitense. La minaccia di dazi sui paesi che lo scorso anno hanno fornito agli Stati Uniti prodotti solari per un valore di oltre 10 miliardi di dollari, rappresentando la stragrande maggioranza delle forniture interne, ha causato un drastico cambiamento nel commercio globale di energia solare. Le importazioni dai quattro paesi interessati quest’anno sono solo una frazione di quelle dell’anno scorso, mentre le spedizioni di pannelli da nazioni come Laos e Indonesia sono in aumento. I critici dell’iniziativa, tra cui l’associazione di categoria Solar Energy Industries Association (SEIA), hanno affermato che i dazi danneggeranno i produttori di energia solare statunitensi perché aumenterebbero i prezzi delle celle importate, assemblate in pannelli dalle fabbriche americane. Questi impianti sono in aumento da quando, nel 2022, è stato istituito un nuovo sussidio per la produzione di energia pulita. Affinché le tariffe siano definitive, la Commissione per il commercio internazionale dovrà votare a giugno per stabilire se il settore è stato materialmente danneggiato dalle importazioni oggetto di dumping e sovvenzioni. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla