Roma – “Quando si fa sci alpinismo in montagna un margine di rischio è insopprimibile, un rischio che a livello generale il cambiamento climatico potrebbe accentuare”. Lo ha detto Giacomo Bertoldi, ricercatore Eurac Research, commentando la morte dei due sciatori italiani ad Abisko, in Svezia. “Non solo come ricercatore – ha continuato Bertoldi – ma anche da persona che pratica questo sport, so che comporta un margine di rischio che anche a fronte delle migliori cautele non può essere soppresso, quindi una colpevolizzazione delle vittime, oltre che inopportuna dal punto di vista umano, può essere fattualmente infondata. Detto questo, è chiaro che bisognerà aspettare dati più precisi su quanto è accaduto in Svezia per formulare giudizi ponderati. Quello che a livello generale si può dire è che le regioni nordiche nell’ultimo periodo hanno affrontato un andamento climatico ondivago con periodi molto freddi e nevosi e caldi che potrebbero avere accentuato il rischio valanghe derivanti dal sovrapporsi ad esempio di strati fragili con strati instabili generati da nevicate abbondanti. E sicuramente questa maggiore variabilità del clima legata al cambiamento climatico sta cambiando i rischi anche nelle regioni artiche”. Il consiglio rimane sempre quello di affidarsi a personale esperto e di seguire ogni raccomandazione di prudenza necessaria “A partire dal giusto equipaggiamento, dallo studio approfondito dei bollettini e – conclude Bertoldi – dal rispetto di un ambiente che comunque e sempre non va affrontato con leggerezza”. (30science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Svezia: esperti, cambiamenti clima accentuano rischi su sci
(21 Marzo 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla