Valentina Arcovio

Via a progetto su estrazione terre rare da prodotti elettrici

(17 Marzo 2025)

Roma – Estrarre terre rare in modo sostenibile dai prodotti elettrici ed elettronici a fine vita. È l’obiettivo del progetto di una giovane dottoressa di ricerca dell’Università di Udine, Martina Sanadar, che ha vinto una borsa di ricerca biennale di 242mila euro del programma europeo “Marie Skłodowska-Curie”. Si tratta di una delle più importanti iniziative dell’Unione europea sviluppate nel quadro del programma Horizon a sostegno delle ricerche di eccellenza post dottorato. Le terre rare sono materie prime ormai indispensabili in numerosi settori come ambiente, difesa, energia, trasporti, telecomunicazioni, informatica ed elettronica. Il “Marie Skłodowska-Curie” seleziona annualmente i giovani studiosi più promettenti dando loro l’opportunità di condurre un progetto scientifico spostandosi tra istituzioni e Paesi diversi. La borsa di ricerca di Martina Sanadar appartiene infatti alla categoria “Global fellowship”. Prevede cioè uno o due anni di ricerca in un Paese extraeuropeo e uno nell’Università sede principale, in questo caso l’Ateneo friulano. Si tratta di borse altamente competitive, quest’anno ne sono state finanziate il 16,3%, 1696 su 10.360 domande. Il progetto di Martina Sanadar applica un approccio originale per un recupero efficace e selettivo di terre rare utilizzando dei materiali innovativi chiamati ionogel. Questo è un materiale gelificato che combina alcune proprietà peculiari dei cosiddetti “liquidi ionici” – alta selettività per i metalli, stabilità termica, bassa volatilità – con i vantaggi di un materiale solido che può essere più facilmente rigenerato e riutilizzato. Questo permetterebbe di migliorare il riciclo di prodotti elettrici ed elettronici riducendo la dipendenza europea dalle importazioni. Inoltre, consentirebbe di limitare l’accumulo di batterie nelle discariche dove potrebbero rilasciare sostanze tossiche e metalli pesanti che andrebbero a inquinare suolo e falde acquifere. La ricerca è coordinata dal Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura dell’Ateneo friulano con la supervisione di Andrea Melchior, docente di fondamenti chimici delle tecnologie. Il primo anno del progetto verrà sviluppato nel Laboratorio federale svizzero per la scienza e la tecnologia dei materiali (Empa), il secondo all’Università di Udine. Martina Sanadar ha conseguito il dottorato in Scienze dell’ingegneria energetica e ambientale all’Università di Udine. Attualmente sta compiendo un periodo di ricerca nel Centro nazionale della ricerca scientifica (Cnrs) di Orléans, in Francia. (30Science.com)

Valentina Arcovio