Valentina Di Paola

La ricetta per il burro vegan perfetto? La trova uno studio

(25 Marzo 2025)

Roma – Per ottenere un burro vegano dalla consistenza adatta all’utilizzo in cucina è necessario utilizzare un prodotto ricco di grassi. A svelare la ricetta uno studio, pubblicato sulla rivista Physics of Fluids, condotto dagli scienziati dell’Università di Strathclyde. Il team, guidato da Juliane Simmchen, ha valutato le proprietà di varie sostanze per individuare l’ingrediente più adeguato a realizzare lo shortbread scozzese in versione vegetale. Il burro, spiegano gli esperti, è un ingrediente chiave in molti prodotti da forno, ma per chi è intollerante al lattosio o segue un’alimentazione a base vegetale, trovare una buona alternativa può essere complicato. Le opzioni vegane, in effetti, difficilmente riescono a garantire la stessa consistenza e la stessa riuscita. Gli autori hanno selezionato tre tipi di sostituti del burro vegani con diversi livelli di grassi e ne hanno confrontato la consistenza e la risposta al calore. Successivamente, il team ha radunato diverse decine di volontari, che hanno assaggiato i vari esperimenti culinari. “I prodotti a maggior contenuto di grasso – riporta Simmchen – si comportavano in modo simile al burro tradizionale. Le altre alternative producevano impasti meno friabili e più pastosi, giudicati poco gradevoli dalla maggior parte dei partecipanti”. Il burro in genere ha un contenuto di grassi intorno all’80 per cento. Le alternative vegetali, sostengono gli scienziati, dovrebbero avere un apporto simile. “Personalmente – conclude Simmchen – amo molto lo shortbread scozzese, ma sto adattando le mie ricette con opzioni vegane perché sono più inclusive. Se posso ottenere un risultato simile ma che possa essere condiviso con tutti i miei colleghi, scelgo l’opzione a base vegetale”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).