Roma – La Cina sta emergendo come una potenza scientifica mondiale, con un crescente impegno per allineare la ricerca di base alle priorità nazionali. Tuttavia, questo approccio crea tensioni con la ricerca guidata dalla curiosità, essenziale per le scoperte scientifiche a lungo termine. Le sfide attuali di bilanciare le priorità nazionali con la ricerca di base in Cina, sottolineando i rischi di un approccio miope che trascura la scoperta scientifica a favore di obiettivi a breve termine. Lo rivela uno studio guidato da Andrew Kennedy, dell’Università nazionale australiana, pubblicato su Science. La Cina ha fatto significativi progressi nel campo scientifico, con un focus crescente sull’allineamento della ricerca alle priorità nazionali, come la crescita economica, la sostenibilità ambientale e la sicurezza nazionale. Questo approccio è parte di una tendenza globale più ampia, dove le agende scientifiche sono sempre più legate agli obiettivi strategici dei singoli paesi. Tuttavia, questo modello rischia di compromettere la ricerca di base, tradizionalmente alla base delle scoperte scientifiche più trasformative. Negli ultimi decenni, la Cina ha sottolineato l’importanza dell'”innovazione originale”, ma recentemente ha implementato misure per indirizzare gli sforzi scientifici verso obiettivi nazionali strategici. Il Ministero della scienza e della tecnologia e il Ministero dell’istruzione hanno aumentato i finanziamenti per progetti legati all’autosufficienza tecnologica, in un contesto di crescente competizione geopolitica. Sebbene questo approccio possa portare a progressi rapidi, rischia di soffocare la ricerca di base, essenziale per le innovazioni a lungo termine. La crescente nazionalizzazione della scienza minaccia la collaborazione internazionale e potrebbe limitare il libero scambio di conoscenze e talenti. Per mitigare questi rischi, è cruciale che il governo cinese mantenga un equilibrio tra investimenti mirati e supporto alla ricerca fondamentale. La trasparenza e l’apertura negli sforzi scientifici sono fondamentali per promuovere il progresso globale e prevenire le insidie di un panorama scientifico sempre più nazionalista. La Cina ha fissato ambiziosi obiettivi economici per il 2025, tra cui una crescita del PIL intorno al 5% e un focus sullo sviluppo di settori high-tech come l’intelligenza artificiale e le energie rinnovabili. Questi obiettivi richiedono un equilibrio tra ricerca applicata e fondamentale per garantire innovazioni sostenibili e trasformative. In conclusione, mentre la Cina cerca di affermarsi come leader nell’innovazione globale, è essenziale bilanciare le priorità nazionali con la ricerca di base. Mantenendo apertura e trasparenza negli sforzi scientifici, la Cina può promuovere il progresso globale e prevenire i rischi di un approccio miope che trascura la scoperta scientifica a lungo termine.(30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Cina, necessario un bilancio tra priorità nazionali e ricerca
(31 Marzo 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.