Valentina Di Paola

Cambiamenti climatici, i gas serra minacciano anche i satelliti

(10 Marzo 2025)

Roma –  L’aumento dei livelli di emissioni di gas serra causate dall’uomo nell’atmosfera potrebbe ridurre il numero totale di satelliti in grado di orbitare in sicurezza attorno alla Terra fino al 66 per cento. Lo evidenzia uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Sustainability, condotto dagli scienziati del Massachusetts Institute of Technology. Il team, guidato da William Parker, ha utilizzato la modellazione atmosferica per stimare il numero di satelliti che possono essere mantenuti in modo sostenibile nell’orbita terrestre entro il 2100 in base a diversi scenari di emissione. Lavori precedenti suggerivano che una quantità crescente di gas serra nell’atmosfera può restringere l’atmosfera superiore della Terra, costituita dalla mesosfera e dalla termosfera, rispettivamente a 50-85 chilometri e a 85-600 km dalla superficie. Questo meccanismo, spiegano gli scienziati, si verifica perché la radiazione infrarossa in arrivo viene riflessa nello spazio, con conseguente effetto di raffreddamento e contrazione. In uno scenario simile, la densità dello spazio orbitale della Terra diminuirebbe, aumentando la quantità di tempo orbitale dei detriti spaziali. Gli autori spiegano che, nel caso si verificasse uno degli scenari più pessimisti, è ragionevole ipotizzare una forte diminuzione del tasso di deorbitazione dei satelliti per attrito con l’atmosfera nei tassi di emissione di CO2 da moderati a più elevati. Sebbene si stiano prendendo in considerazione tecnologie di deorbitazione attiva per ridurre il rischio di collisioni, gli scienziati evidenziano che mitigare le emissioni di gas serra non è importante solo per il clima terrestre, ma anche per preservare il nostro accesso e utilizzo dello spazio”.(30Science.com)

 

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).