Roma – Gli utenti sarebbero poco condizionati, mostrando minimi cambiamenti attitudinali, nel breve termine da informazioni e video politicamente polarizzate che provengono da canali social e piattaforme simili a YouTube. È quanto rileva uno studio condotto dalla Princeton University, Stati Uniti, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). Vi è evidenza che piattaforme correlate ai social media, dai video a testi, portano potenzialmente gli utenti a silos di informazioni o contenuti sempre più polarizzati. Per valutare l’impatto di questo fenomeno e gli effetti sull’utenza, tramite l’utilizzo di algoritmi appositamente cerati, i ricercatori hanno monitorato le scelte di visualizzazione di circa 9.000 partecipanti in una piattaforma sperimentale con un’interfaccia simile a quella di YouTube. Dopo aver guardato un video, ad esempio sul controllo delle armi o sul salario minimo, i partecipanti hanno ricevuto in modo casuale indicazioni per visualizzare altri contenuti ideologicamente orientati o neutrali, in cui era presenti un mix equo di opinioni favorevoli e contrarie. I partecipanti sono stati intervistati una settimana prima e subito dopo l’esperimento per valutare i loro atteggiamenti. Lo studio evidenzia che sebbene il comportamento di visualizzazione sembrasse influenzato dalle raccomandazioni e consigli suggeriti dall’algoritmo, questi esitavano solo in modesti cambiamenti negli atteggiamenti nel breve termine. Pertanto per valutare gli eventuali effetti nel lungo periodo o su specifiche popolazioni, più ristrette e/o suscettibili, dovranno essere condotte ulteriori ricerche. Ad oggi, concludono gli autori, si può stimare che contenuti orientati da sistemi di raccomandazione algoritmica hanno solo un’influenza minima sugli atteggiamenti in ambito politico dell’utenza.(30Science.com)