Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Verso un modello 3D degli effetti delle nuvole per migliori previsioni climatiche

(3 Febbraio 2025)

Roma – Nei prossimi anni, un team di ricercatori del clima mira a raggiungere una svolta nell’analisi delle proprietà delle nuvole, descrivendone l’impatto sulla radiazione solare – e quindi sul riscaldamento del globo – non solo in modo unidimensionale, come è stato il caso finora, ma in modo tridimensionale, così da ottenere una migliore modellazione del clima e del meteo. Il gruppo di ricerca sostenuto dalla Fondazione tedesca per la ricerca (DFG) riunisce esperti in radiazione atmosferica, modellazione ad alta risoluzione e osservazione delle nuvole su varie scale spaziali e temporali. Sono coordinati dal Leibniz Institute for Tropospheric Research (TROPOS). Le nuvole coprono in media due terzi della superficie del nostro pianeta e sono quindi il filtro più grande della nostra atmosfera, riflettendo la radiazione solare dal sole ed emettendo radiazione termica verso il suolo. A seconda della loro struttura e altezza e dell’ora del giorno, le nuvole possono quindi raffreddarsi o riscaldarsi. Poiché le nuvole svolgono un ruolo dominante nel bilancio delle radiazioni della Terra e quindi modellano il clima del pianeta, la ricerca sul clima ha compiuto grandi sforzi fin dai primi satelliti meteorologici negli anni ’60 per registrare la distribuzione globale delle nuvole e i loro effetti sulla radiazione solare. Tuttavia, questi effetti sulle radiazioni e la loro distribuzione regionale e temporale non sono ancora ben compresi. Ciò è dovuto principalmente alla complessa variabilità spazio-temporale della copertura nuvolosa, del tipo di nuvola e delle proprietà microfisiche, che non possono ancora essere adeguatamente catturate dai satelliti o dai modelli globali. Nel telerilevamento satellitare e nella modellazione climatica, le nuvole sono rappresentate in una forma semplificata come oggetti omogenei a causa della mancanza di informazioni più precise. Tuttavia, è noto da decenni che questa geometria delle nuvole altamente semplificata è troppo imprecisa e trascura anche la naturale variabilità spazio-temporale. Per ovviare al problema il nuovo progetto metterà in campo una grande campagna di studio sul campo per l’estate 2026 presso l’Osservatorio Richard Aßmann a Lindenberg, a est di Berlino. Gli strumenti dell’osservatorio saranno integrati da dispositivi aggiuntivi per tre mesi. Tra le altre cose, questi registreranno le proprietà ottiche e microfisiche delle nuvole, le fluttuazioni correlate alle nuvole nella radiazione solare a terra e la distribuzione della radiazione solare in arrivo in termini di lunghezza d’onda e direzione di incidenza. Combinando il telerilevamento all’avanguardia a terra e da satellite con la modellazione ad alta risoluzione delle radiazioni e dell’atmosfera, i ricercatori ritengono che sarà possibile ottenere la prima modellazione 3D delle nuvole così da integrare i modelli di predizione del clima e da comprendere appieno gli effetti delle nuvole sul riscaldamento del globo. (30Science.com)

Gallery

 

Gianmarco Pondrano d'Altavilla