Roma – Pannelli solari in perovskite altamente efficienti, a basso costo e che allo stesso tempo riescano a durare a lungo: è quanto permette di realizzare un nuovo studio guidato dall’ Helmholtz-Zentrum Berlin für Materiali und Energie, pubblicato su Nature Reviews Materials. Le celle solari in perovskite sono altamente efficienti e hanno bassi costi di produzione. Tuttavia soffrono di una scarsa durata in condizioni ambientali reali. Gli autori della nuova ricerca, con in testa il Prof. Antonio Abate dell’ Helmholtz-Zentrum Berlin für Materiali und Energie, hanno esplorato gli effetti di più cicli termici sulle microstrutture e sulle interazioni tra i diversi strati delle celle solari in perovskite. Hanno concluso che lo stress termico è il fattore decisivo nella degradazione delle perovskiti ad alogenuri metallici. Sulla base di ciò, hanno ricavato le strategie più promettenti per aumentare la stabilità a lungo termine delle celle solari in perovskite. “Quando vengono utilizzati all’esterno, i moduli solari sono esposti alle intemperie e alle stagioni”, afferma Abate “Mentre l’incapsulamento può proteggere efficacemente le celle dall’umidità e dall’ossigeno atmosferico, sono comunque esposte a variazioni di temperatura piuttosto ampie, giorno e notte, e durante tutto l’anno. A seconda delle condizioni geografiche, le temperature all’interno delle celle solari possono variare da meno 40 gradi Celsius a più 100 gradi Celsius (nel deserto, ad esempio)”. Per simulare questa situazione, le celle solari in perovskite nello studio sono state esposte a differenze di temperatura molto estreme in diversi cicli: da meno 150 gradi Celsius a più 150 gradi Celsius, e poi ancora e ancora. I cicli di temperatura hanno causato stress termico, ovvero stress sia all’interno del film sottile di perovskite che tra i diversi strati adiacenti: “In una cella solare di perovskite, strati di materiali molto diversi devono essere in perfetto contatto; sfortunatamente, questi materiali hanno spesso comportamenti termici piuttosto diversi”, spiega Abate “Ad esempio, la plastica tende a restringersi quando riscaldata, mentre i materiali inorganici tendono a espandersi. Ciò significa che a ogni ciclo il contatto tra gli strati peggiora. Inoltre, sono state osservate anche transizioni di fase locali e diffusione di elementi negli strati adiacenti”. Da ciò, i team di ricerca hanno derivato una strategia per aumentare la stabilità a lungo termine delle celle solari in perovskite. Lo stress termico è la chiave. La cosa principale, quindi, è rendere le strutture in perovskite e gli strati adiacenti più stabili contro lo stress termico, ad esempio aumentando la qualità cristallina, ma anche utilizzando strati tampone adatti. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Sviluppati pannelli solari in perovskite lunga a durata
(25 Febbraio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla