Gianmarco Pondrano d'Altavilla

La ricerca sulla lotta al climate change in crescita vertiginosa

(12 Febbraio 2025)

Roma – La ricerca sulle politiche per affrontare il cambiamento climatico sta crescendo in modo esponenziale. Dei circa 85.000 studi individuali pubblicati nel tempo sull’argomento, un buon quarto risale al 2020 o a un periodo successivo. È quanto emerge da uno studio guidato dal Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK) e pubblicato su npj Climate Action. La ricerca, basata su una anlisi condotta dall’intelligenza artificiale, mostra come questa vasta conoscenza è distribuita, per paese, tipo di politica studiata, etc. e identifica le lacune che ancora la ricerca deve affrontare. “Piuttosto che fornire risposte dirette alle domande sugli effetti delle politiche climatiche, questo studio mostra una panoramica di ciò che è stato effettivamente studiato scientificamente finora”, spiega Max Callaghan, ricercatore PIK e autore principale dello studio. “Da un lato, questo offre informazioni sulle lacune esistenti e quindi le direzioni da prendere per la ricerca primaria. Dall’altro, questa panoramica facilita il lavoro di sintesi delle prove, ovvero la sintesi dello stato delle conoscenze per i governi, ad esempio nei Rapporti di valutazione IPCC”. Lo studio mostra, tra le altre cose, che le politiche di protezione del clima nei due paesi con le maggiori emissioni di gas serra, Cina e Stati Uniti, sono oggetto di ricerca particolarmente intensa. Al contrario, l’Africa offre ancora molto spazio per nuove intuizioni, con il rapporto più basso tra lavoro di ricerca e politiche promulgate. Lo studio identifica anche un divario di ricerca per alcuni paesi più piccoli con riduzioni delle emissioni particolarmente impressionanti, vale a dire Grecia, Danimarca e Islanda. Un’analisi per strumento politico mostra che gli strumenti economici, e in particolare la fissazione del prezzo del carbonio, attraggono una ricerca significativa, ma che esiste un divario di ricerca globale quando si tratta di strumenti normativi come standard o divieti. C’è anche una lacuna nella ricerca rispetto al settore industriale: rappresenta il 23 percento delle emissioni di gas serra, il 13 percento delle politiche di protezione del clima implementate, ma solo l’8 percento della ricerca. “Con questo studio, compiamo un passo fondamentale per consentire risposte rapide e accurate alla crisi climatica”, afferma Jan Minx, anche lui ricercatore PIK e coautore dello studio. “La nostra mappa di ricerca viene costantemente aggiornata e fornisce un’istantanea delle prove disponibili in tempo reale. È la base per un progetto ancora più ambizioso: una Climate Solutions Evidence Bank, che riassumerebbe quindi le conoscenze esistenti su quali politiche climatiche funzionano di più per i diversi decisori politici”. Minx nota che sono già state introdotte migliaia di politiche climatiche, dalle tasse sul carbonio ai sussidi per le auto elettriche. “Ora dobbiamo rispondere alla domanda chiave su cosa funziona in quale contesto, e dobbiamo farlo in tempo reale, con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, aggiornata automaticamente alla luce di nuovi studi”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla