Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Con nuovo metodo di produzione niente più antibiotici nella carne coltivata

(19 Febbraio 2025)

Roma – Grazie a un nuovo metodo di produzione sarà possibile realizzare carne coltivata senza l’uso di antibiotici. È quanto emerge da uno studio, guidato dall’Università ebraica di Gerusalemme in collaborazione con la Singapore-HUJ Alliance for Research and Enterprise (SHARE), e pubblicato su Food Chemistry: Molecular Sciences. Gli antibiotici sono comunemente utilizzati nella produzione di carne coltivata per prevenire la contaminazione batterica. Tuttavia, il loro utilizzo solleva preoccupazioni sia per quel che riguarda il contributo al problema della resistenza agli antibiotici, sia per il rischio della presenza di tracce degli stessi antibiotici nei prodotti finali. Gli autori del nuovo studio hanno sostituito gli antibiotici con miscele peptidiche antimicrobiche casuali (RPM). Questi cocktail peptidici sintetici eliminano con successo la contaminazione batterica senza danneggiare la vitalità delle cellule staminali o contribuire alla resistenza agli antibiotici. Le RPM hanno dimostrato una forte attività battericida contro i batteri Gram-positivi come la Listeria monocytogenes e contro il batterio Gram-negativo, E. coli senza danneggiare le cellule ospiti. Le cellule staminali mesenchimali (MSC), fondamentali per la produzione di carne coltivata, non hanno mostrato alcuna tossicità significativa quando esposte alle RPM a concentrazioni efficaci contro i batteri. A differenza degli antibiotici convenzionali, le RPM hanno mostrato una bassa incidenza di resistenza batterica, rendendoli un’alternativa più sostenibile a lungo termine. La miscela delle RPM è stata rapidamente scomposta in un modello di digestione simulata, indicando l’assenza di rischio di bioaccumulo o effetti negativi sulla salute al momento del consumo. “I nostri risultati dimostrano l’immenso potenziale delle RPM come una nuova classe di agenti antimicrobici per la produzione di carne coltivata”, ha affermato il Prof. Zvi Hayouka, ricercatore principale del progetto. “Eliminando la necessità di antibiotici nella coltivazione cellulare, possiamo migliorare la sicurezza dei consumatori, la conformità normativa e la sostenibilità ambientale”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla