Valentina Di Paola

Scoperti i resti del più antico uccello dalla coda corta

(13 Febbraio 2025)

Roma – Si chiama Baminornis zhenghensis, è una nuova specie di uccello dalla coda corta, la più antica nota finora. Descritto sulla rivista Nature, questo lignaggio è stato identificato dagli scienziati dell’Accademia Cinese delle Scienze. Il team, guidato da Min Wang, ha portato alla luce un nuovo esemplare di uccello preistorico, ritrovato nella Zhenghe Fauna, provincia del Fujian. La nuova specie, spiegano gli esperti, risale alla fine del Giurassico, più o meno all’epoca dell’Archaeopteryx dalla coda lunga, l’unico uccello primitivo noto del periodo risalente a circa 150 milioni di anni fa. L’Archaeopteryx, aggiungono gli studiosi, offre alcune intuizioni su come gli uccelli si sono evoluti dai dinosauri, sebbene abbia più somiglianze con i secondi che con i primi. Durante la prima evoluzione degli uccelli, una coda corta potrebbe rappresentare un segno distintivo di innovazione evolutiva e influenzare vari aspetti della biologia, tra cui la distribuzione del peso corporeo e i meccanismi di volo. I resti rinvenuti dal gruppo di ricerca risalgono a circa 149,9-150,2 milioni di anni fa. Il Baminornis presenta una coda distintamente corta simile a quella osservata negli uccelli moderni, in contrasto con la lunga coda di Archaeopteryx. Questa caratteristica, sostengono gli autori, rende il Barminornis l’unico uccello giurassico dalla coda corta, posticipando la comparsa di questa caratteristica di circa 20 milioni di anni. La scoperta di questo animale, concludono gli autori, evidenzia la diversità degli uccelli già nel tardo Giurassico e getta ulteriore luce su una fase cruciale dell’evoluzione degli uccelli. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).