Valentina Di Paola

Mangiare pesce fa bene, anche contro la sclerosi multipla

(26 Febbraio 2025)

Roma –  Un elevato consumo di pesce nell’alimentazione può contribuire a rallentare la progressione della disabilità nelle persone affette da sclerosi multipla (SM). Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of Neurology Neurosurgery & Psychiatry, condotto dagli scienziati del Karolinska Institutet, in Svezia. Il team, guidato da Anna Hedström, ha valutato i dati relativi a 2719 partecipanti di età media 38 anni, considerando le informazioni raccolte nell’ambito del progetto Epidemiologic Investigation of Multiple Sclerosis (EIMS). Le proprietà antinfiammatorie e neuroprotettive dei nutrienti presenti nel pesce, spiegano gli esperti, potrebbero rivelarsi fondamentali, ed evidenziano l’importanza dell’alimentazione nella gestione della malattia. I volontari hanno riferito in merito a esposizioni ambientali e abitudini alimentari e comportamentali, compreso il consumo di pesce. La progressione della malattia è stata monitorata per un massimo di 15 anni attraverso il registro svedese sulla SM. Stando a quanto emerge dall’indagine, il consumo elevato di pesce era associato a un rischio del 44 per cento di peggioramenti della disabilità rispetto a chi ne mangiava poco o niente. Il rischio era inversamente proporzionale al consumo di pesce, magro e grasso. Nel 2021, a 1719 partecipanti è stato somministrato un questionario di follow-up online mirato a valutare i cambiamenti nell’assunzione di pesce. Il 24 per cento, riportano gli autori, aveva alterato le proprie abitudini alimentari, aumentando o diminuendo le quantità di pesce consumato. In questa coorte, chi aveva incrementato il numero di pasti settimanali a base di pesce aveva riscontrato un rischio del 20 per cento più basso di peggiorare la disabilità confermata. La relazione è rimasta evidente quando sono stati considerati fattori potenzialmente influenti, come livello di attività fisica, indice di massa corporea, esposizione al sole e assunzione di alcol o nicotina. La natura osservazionale di questo lavoro, commentano gli autori, non permette di trarre conclusioni definitive sulla relazione causa-effetto. Saranno pertanto necessari ulteriori approfondimenti per validare i risultati e indagare i meccanismi biologici alla base di questa relazione. “Pesce e pesce bianco – concludono gli scienziati – sono ricchi di elementi benefici per l’organismo. Il nostro lavoro sottolinea il potenziale ruolo dell’alimentazione come fattore modificabile che potrebbe integrare le strategie terapeutiche esistenti per la sclerosi multipla”.(30Science.com)

 

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).