Roma – Un progetto scientifico volto a gestire meglio le “banche genetiche” del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (USDA), avviato poco prima dell’insediamento del presidente Donald Trump, è ora in frantumi, vittima dei tagli della nuova amministrazione presidenziale alla forza lavoro federale. L’intera rete di banche genetiche del Dipartimento ha sentito gli effetti della “motosega” brandita dal Department of Government Efficiency di Elon Musk. Circa 30 dipendenti, il 10 per cento del personale totale, sono stati licenziati, secondo un sondaggio informale condotto da alcuni scienziati USDA in pensione e riportato da Science. Altre 10 posizioni vacanti sono state congelate o revocate e un numero simile ha accettato l’offerta di Musk il mese scorso di dimettersi immediatamente ma di rimanere nel libro paga federale fino a settembre. La sorte solo di alcune di queste posizioni è poi mutata con la reintegrazione dei lavoratori. Le banche genetiche dell’USDA sono scrigni della diversità genetica, pieni di oltre 600.000 varietà tradizionali di colture e dei loro parenti selvatici raccolti in tutto il mondo. I campioni sono noti collettivamente come germoplasma vegetale. I ricercatori e le aziende sementiere private estraggono da queste collezioni i tratti genetici quando allevano nuove varietà di colture che possono respingere i parassiti o prosperare in un clima mutevole. Il sistema USDA è considerato un leader mondiale, ma è stato criticato per essersi concentrato troppo sull’espansione delle sue collezioni, piuttosto che sul capire quali tratti preziosi le piante di cui già dispone contengano. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
USA, tagli Trump mettono a rischio banche dati genetiche essenziali per l’agricoltura
(25 Febbraio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla