Roma – Le acque costiere sono fonti importanti e sottostimate di emissioni di metano. È quanto emerge da uno studio a firma di Tim de Groot dell’Istituto reale olandese per la ricerca marina. Mentre le fonti di metano prodotte dall’uomo sono ben studiate, le fonti naturali come le acque costiere restano meno comprese. Questi ecosistemi poco profondi e dinamici sono ricchi di metano e, poiché l’acqua non è molto profonda, i microbi che mangiano metano (metanotrofi) hanno poco tempo per scomporlo prima che fuoriesca nell’atmosfera. Lo studio ha esaminato tre regioni: l’area di infiltrazione di Doggerbank nel Mare del Nord, il Mare dei Wadden olandese e le acque costiere vicino alle Svalbard nell’Artico. I risultati hanno rivelato che le emissioni di metano sono fortemente influenzate da fattori naturali come le maree e i cambiamenti stagionali, che influenzano anche l’attività dei microbi che mangiano metano. Nel Mare dei Wadden, i livelli e le emissioni di metano erano più alti durante le stagioni più calde, quando l’attività microbica era più forte. Tuttavia, anche nelle stagioni più fredde, le concentrazioni di metano rimanevano elevate, con condizioni ventose che contribuivano a rilasci atmosferici significativi. Le correnti di marea trasportavano il metano nelle acque vicine, dove poteva ancora fuoriuscire nell’atmosfera, evidenziando l’impatto più ampio delle dinamiche costiere del metano. Nella zona di infiltrazione di Doggerbank, le maree calanti hanno innescato esplosioni di rilascio di metano, stimolando anche l’attività microbica in acque più profonde. Tuttavia, durante i mesi autunnali più freddi, quando l’acqua si mescolava, l’attività microbica diminuiva, portando a una maggiore fuoriuscita di metano nell’atmosfera rispetto all’estate. Nell’Artico, vicino alle isole Svalbard, le concentrazioni di metano erano più elevate vicino al fondale marino, dove erano presenti comunità microbiche diverse e abbondanti. Le correnti oceaniche hanno svolto un ruolo chiave nella diffusione di metano e microbi, limitando la loro capacità di scomporre completamente il gas prima che raggiungesse l’atmosfera. Tim de Groot ha affermato: “Le aree costiere possono coprire solo una piccola parte dell’oceano, ma sono punti caldi per le emissioni di metano. Mentre il cambiamento climatico rimodella questi sistemi, capire come evolveranno le emissioni di metano, e come possiamo mitigarle, diventa sempre più urgente”. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Le acque costiere sono un punto caldo per le emissioni di metano
(24 Gennaio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla