Roma – Le aree della Cina attualmente coltivate a mais e colza devono essere urgentemente riconvertite ad altre colture per affrontare gli effetti del cambiamento climatico. E’ quanto sostengono gli autori di uno studio guidato dall’Accademia cinese delle Scienze e pubblicato su PNAS Nexus. La produzione alimentare cinese è quasi raddoppiata dagli anni ’80, principalmente grazie all’intensificazione dell’uso di nutrienti come l’azoto e all’irrigazione. Dato che si prevede che la domanda di cibo della Cina aumenterà ulteriormente nei prossimi decenni, per evitare interruzioni gravi delle catene di forniture dovute agli effetti del climate change, è necessario valutare su quale colture puntare – eventualmente in sostituzione di quelle attuali – per adattarsi ai nuovi scenari climatici. Gli autori dello studio hanno scoperto che Il riscaldamento e l’aumento delle piogge estive nella Cina settentrionale renderanno l’area adatta al riso. Il grano potrebbe invece prosperare nella pianura della Cina nord-orientale. La soia potrebbe crescere al meglio nella Cina settentrionale e nordoccidentale, così come nella pianura dello Yangtze, e le patate potrebbero prosperare nella Cina orientale e meridionale. Tuttavia queste indicazioni presupporrebbero un’ampia riconversione dei terreni agricoli attualmente dedicati a colza e mais in Cina. Le distribuzioni ottimali delle colture – suggerite dagli autori – potrebbero aumentare , in condizioni di mutamento climatico, la produttività del 14,1 per cento, ridurre l’uso di azoto lisciviato dell’8,2 per cento e dell’ acqua del 24,0 per cento. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Cina, urgente modificare le colture per resistere al climate change
(8 Gennaio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla