Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Cattura della CO2 funziona meglio ai tropici

(2 Gennaio 2025)

Roma – Gli impianti per la cattura della CO2 dall’atmosfera andrebbero realizzati in zone tropicali o subtropicali del pianeta per ottenere la massima efficacia. E’ quanto emerge da uno studio guidato dalla Carleton University e pubblicato su PNAS. “Nello nostro studio – spiegano gli autori – presentiamo una valutazione integrata del potenziale di implementazione globale di questa tecnologia. Utilizzando un modello di analisi che integra dati sui processi chimici, sul clima, sulle emissioni siamo stati in grado di misurare le prestazioni critiche della cattura della CO2 in diversi contesti”. Per raggiungere gli obiettivi climatici globali, oltre alla riduzione delle emissioni di CO2 , sarà necessario rimuovere quella già emessa dall’atmosfera, stoccandola o riutilizzandola. Ecco che entrano in campo le tecnologie per la cattura della CO2. Le prestazioni di queste tecnologie sono influenzate da diversi fattori ambientali. Gli autori del nuovo studio hanno integrato modelli climatici e delle emissioni di gas serra con modelli chimici di una tecnologia di rimozione di CO 2 per valutare come le condizioni ambientali influenzano la quantità di acqua, energia ed emissioni necessarie per la cattura. Hanno scoperto che le alte temperature facilitano le reazioni di cattura del carbonio così come le alte pressioni dell’aria, suggerendo che gli impianti di rimozione potrebbero essere posizionati in modo ottimale in regioni tropicali o subtropicali a bassa quota. La bassa quota riduce anche i carichi delle ventole di aspirazione, riducendo a sua volta i requisiti energetici. Sebbene regioni calde e secche come Australia, Nord Africa e Medio Oriente abbiano accesso a elevate risorse di energia solare e alte temperature, i loro climi aridi aumentano i requisiti idrici dei processi di cattura del carbonio. Secondo gli autori, la valutazione dei fattori ambientali e delle risorse richieste dalle tecnologie di cattura del carbonio può orientare la scelta ottimale dell’ubicazione di tali impianti per ridurre al minimo i costi di rimozione della CO2 . (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla