Valentina Di Paola

Trovate tracce di materia organica sull’asteroide Bennu

(29 Gennaio 2025)

Roma – I campioni di roccia e polvere raccolti dall’asteroide Bennu contengono materia organica, tra cui amminoacidi e tutte e cinque le basi azotate del DNA e dell’RNA, nonché sali che si sono formati insieme al corpo da cui proviene l’asteroide stesso. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge da due studi, pubblicati sulle riviste Nature e Nature Astronomy dagli scienziati del NASA Goddard Space Flight Center (GSFC). Il primo team, guidato da Daniel Glavin, ha esaminato i campioni prelevati dall’asteroide Bennu, un corpo celeste near-Earth che deve il suo nome a una delle divinità egizie minori. Le scoperte, commentano gli autori, offrono nuove intuizioni sulla chimica del primo Sistema solare. Nel 2018, spiegano gli esperti, la missione OSIRIS-REx ha raggiunto l’asteroide Bennu per raccogliere campioni incontaminati, non soggetti alle alterazioni indotte dall’atmosfera terrestre. Nel primo documento, i ricercatori riportano i risultati dell’analisi dei campioni di Bennu, descrivendo migliaia di composti molecolari organici. In particolare, gli autori hanno individuato 14 dei 20 amminoacidi proteici presenti nelle forme di vita sulla Terra, 19 amminoacidi non proteici rari o assenti nella biologia nota e tutte e cinque le basi azotate biologiche del DNA (adenina, guanina, citosina, timina e uracile). L’asteroide mostrava inoltre quantità ingenti di azoto e composti a base di ammoniaca, formatisi miliardi di anni fa nelle regioni fredde e remote del Sistema solare. Bennu è stato quindi associato a una complessità molto più ricca di materia organica rispetto alla biologia terrestre. Questi risultati, commentano gli studiosi, suggeriscono che il corpo genitore dell’asteroide possa provenire dal Sistema solare esterno, dove ammoniaca e ghiacci volatili sono stabili. Nell’altro documento, il team di Timothy McCoy, del National Museum of Natural History di Washington, ha individuato una grande varietà di minerali di sale, tra cui fosfati con sodio e carbonati, solfati, cloruri e fluoruri ricchi di sodio. Queste sostanze, commentano gli esperti, potrebbero essersi formate durante l’evaporazione del mix di sostanze presenti durante la formazione del corpo genitore di Bennu. La potenziale presenza di acqua, insieme alle basi azotate, concludono gli autori, solleva interrogativi interessanti sul potenziale per la sintesi organica prebiotica, il processo che crea i mattoni della vita, che richiederà ulteriori indagini. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).