Roma – Il metano proveniente dai gasdotti distrutti nell’incidente del Nord Stream si è diffuso su gran parte del Mar Baltico meridionale, inquinando le acque per diversi mesi. Lo evidenzia uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, condotto dagli scienziati dell’Università di Goteborg e della fondazione di ricerca Voice of the Ocean. Il team, guidato da Martin Mohrmann, ha utilizzato un robot sottomarino per monitorare la situazione nella zona di esclusione attorno alle perdite. Gran parte del metano disperso nel Nord Stream è salito direttamente sulla superficie del mare e nell’atmosfera, ma una percentuale significativa di gas è rimasta sotto la superficie, disperdendosi nelle correnti oceaniche. “Le nostre misurazioni – afferma Mohrmann – suggeriscono che il metano si è diffuso in vaste zone del Mar Baltico meridionale, dalla costa della Zelanda danese a ovest, al Golfo di Danzica polacco a est. Il nostro approccio ci ha permesso di valutare le concentrazioni di metano in un’area molto ampia, che ha continuato le rilevazioni per tre mesi dopo la fuoriuscita”. “Per ottenere stime solide – aggiunge Bastien Queste, oceanografo presso l’Università di Goteborg – abbiamo combinato le nostre osservazioni con i dati raccolti in superficie. L’insieme di informazioni ci ha permesso di ricostruire una buona rappresentazione del quadro generale di come il metano si sia diffuso nel Mar Baltico”. Nel periodo iniziale successivo all’esplosione dell’oleodotto alla fine di settembre 2022, i livelli di metano nelle acque erano talvolta mille volte superiori alla norma. In alcune aree, concentrazioni anomale sono state misurate diversi mesi dopo il rilascio, prima che il gas venisse diluito, consumato dai batteri o rilasciato nell’atmosfera. “In totale – riportano gli autori – le nostre stime indicano che oltre il 14 per cento dell’intero Mal Baltico sia stato esposto a livelli di metano almeno cinque volte superiori alla norma. Secondo il nostro modello, inoltre, le correnti oceaniche hanno trasportato il gas in 23 aree marine protette”. “Grazie a questo lavoro – conclude Queste – sappiamo in quali aree l’emissione di metano potrebbe aver provocato effetti significativi. Sarà più facile in futuro capire se gli ecosistemi del Mar Baltico abbiano sperimentato conseguenze correlate all’episodio del Nord Stream”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Il metano del Nord Stream si è diffuso nel Baltico meridionale
(15 Gennaio 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).