Valentina Di Paola

Canada, foreste sempre più a rischio di incendi gravi

(2 Gennaio 2025)

Roma – I cambiamenti climatici hanno provocato una serie di conseguenze sulle foreste canadesi, che negli ultimi decenni sono più soggette a incendi boschivi gravi. Lo evidenzia uno studio, pubblicato sulla rivista Science, condotto dagli scienziati dell’Università della British Columbia. Il team, guidato da Weiwei Wang, ha elaborato delle modellizzazioni per valutare una serie di parametri e il modo in cui questi influenzano la salute e i rischi per le foreste. Stando a quanto emerge dall’indagine, l’aridità del combustibile e l’aumento delle temperature amplificano la gravità degli incendi, che negli ultimi decenni sono stati sempre più intensi e diffusi. I risultati sottolineano il crescente impatto dei cambiamenti climatici sul comportamento degli eventi incendiari, con le foreste settentrionali del Canada che sembrano particolarmente colpite da questi effetti. Considerata una delle regioni più boscose dell’emisfero settentrionale, spiegano gli esperti, il Canada è stato segnato da eventi record negli ultimi anni. Nel 2023, in particolare, un’area oltre sette volte superiore alla media storica è stata interessata da incendi gravi. Questi eventi possono provocare impatti ecologici notevoli, alterando le risposte degli ecosistemi e la resilienza del paesaggio. Tuttavia, finora non era disponibile una modellazione completa su scala nazionale della gravità degli incendi e dei fattori trainanti. Per colmare queste lacune, gli autori hanno combinato 40 anni di dati sugli incendi boschivi spaziotemporali per creare un modello di regressione logistica multinomiale e comprendere come il cambiamento climatico possa modellare le dinamiche degli incendi boschivi in dieci ecozone e foreste canadesi. Gli scienziati hanno scoperto che l’aridità del combustibile, ovvero la quantità e l’umidità della vegetazione infiammabile, rappresenta il fattore più significativo in grado di influenzare la gravità degli incendi boschivi. L’analisi ha anche rivelato che le zone settentrionali erano associate a un netto aumento della gravità degli incendi causato principalmente dal cambiamento climatico, mentre l’aridità del combustibile e il tipo di vegetazione hanno svolto un ruolo più critico nel Canada meridionale. “Da una prospettiva ecologica – commenta in una prospettiva correlata Jianbang Gan, della Texas University – l’incremento dell’attività degli incendi nelle foreste boreali, in particolare nelle regioni settentrionali del mondo, ha sollevato gravi preoccupazioni sulla salute e la funzione dei biomi che fungono da importanti pozzi di carbonio”. È pertanto necessario – conclude – che Stati Uniti, Canada e Russia, che condividono il 93 per cento della foresta boreale globale, instaurino programmi di cooperazione per una gestione efficace degli ambienti, riducendo il rischio degli incendi e preservando i preziosi ecosistemi”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).