Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Palma da cocco ha invaso le foreste del Pacifico

(6 Dicembre 2024)

Roma – La palma da cocco ha letteralmente invaso gli atolli del Pacifico, sottraendo terra e acqua alle foreste native. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’University of California, Santa Barbara (UCSB) e pubblicato su Environmental Research Letters. “L’olio di cocco – ha dichiarato l’autore principale Michael Burnett , uno studente di dottorato presso il Dipartimento di ecologia, evoluzione e biologia marina dell’UCSB – era essenziale per le economie degli atolli, ma oggi la maggior parte delle piantagioni di palme da cocco sono abbandonate e invase dalla vegetazione. Con le crescenti minacce climatiche che gli atolli del Pacifico devono affrontare, è fondamentale capire dove queste piantagioni abbandonate stanno consumando risorse critiche di terra e acqua e dove potrebbero esserci opportunità di ripristinare le foreste native a vantaggio delle isole e degli isolani”. Le palme da cocco rappresentano ora oltre la metà della copertura arborea di queste isole, confinando alberi di latifoglie autoctoni un tempo molto diffusi a piccole frazioni del loro areale naturale. “Questo è un problema”, ha affermato Burnett, “perché la sostituzione delle foreste di latifoglie con monocolture di cocco è stata collegata all’esaurimento delle falde acquifere, al declino delle popolazioni di uccelli marini e agli impatti negativi sulle barriere coralline adiacenti. Comprendere l’attuale estensione delle piantagioni di cocco è fondamentale per affrontare le sfide di sostenibilità che le comunità dei 266 atolli del Pacifico devono affrontare”. Questa perdita di ecosistemi unici negli atolli del Pacifico è sconcertante. Supera persino il tasso di deforestazione dovuto alla produzione di palma da olio, almeno in termini relativi, in altre parti del mondo. Ad esempio, il 10,8 per cento della superficie terrestre del Borneo è stata convertita in monocolture di palma da olio entro il 2015. Nel frattempo, le palme da cocco coprono attualmente il 58,3 per cento della superficie forestale totale degli atolli mappati e il 24,1 per cento della loro superficie terrestre totale. Nonostante l’abbandono di molte piantagioni negli ultimi decenni, gli autori hanno scoperto che le palme da cocco superano ancora le latifoglie autoctone in termini di areale. Fortunatamente, le piantagioni di palme da cocco hanno un notevole potenziale per il ripristino dell’ecosistema, la conservazione delle risorse e la resilienza climatica. La mappatura del nuovo studio rappresenta un primo passo per aiutare le comunità degli atolli del Pacifico a visualizzare lo stato delle loro foreste e valutare i potenziali usi migliori. Elizabeth Terk, direttrice della conservazione della Micronesia per The Nature Conservancy ha dichiarato: “Le noci di cocco e gli alberi di cocco sono profondamente intrecciati nelle vite e nei mezzi di sostentamento dei popoli e delle comunità del Pacifico, simboleggiando resilienza e sostentamento. Tuttavia, trasformare le piantagioni abbandonate sugli atolli in foreste native offre inestimabili benefici ecologici, come il recupero della biodiversità e la resilienza climatica. Trovare un equilibrio è essenziale per un futuro sostenibile”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla