Roma – I ricercatori hanno sviluppato un nuovo sistema lidar di imaging Raman iperspettrale in grado di rilevare e identificare da remoto vari tipi di plastica. Questa tecnologia potrebbe aiutare ad affrontare il problema critico dell’inquinamento da plastica nell’oceano fornendo strumenti migliori per il monitoraggio e l’analisi.
“L’inquinamento da plastica rappresenta una seria minaccia per gli ecosistemi marini e i mezzi di sostentamento umani, colpendo settori come la pesca, il turismo e la navigazione”, ha affermato il responsabile del team di ricerca Toshihiro Somekawa dell’Institute for Laser Technology in Giappone. “Per gestire e proteggere l’ambiente marino, è essenziale valutare le dimensioni, la concentrazione e la distribuzione dei detriti di plastica, ma i metodi tradizionali basati in laboratorio sono spesso dispendiosi in termini di tempo, manodopera e denaro”.
Nella rivista Optics Letters dell’Optica Publishing Group , i ricercatori descrivono il loro nuovo sistema, compatto e ottimizzato per un basso consumo energetico, che lo rende adatto all’uso a bordo di un drone. Mostrano che il sistema può identificare la plastica che si trova a 6 metri di distanza con un campo visivo relativamente ampio di 1 mm x 150 mm.
“Un drone dotato del nostro sensore lidar potrebbe essere utilizzato per valutare i detriti di plastica marina sulla terraferma o in mare, aprendo la strada a sforzi di pulizia e prevenzione più mirati”, ha affermato Somekawa. “Il sistema potrebbe anche essere utilizzato per altre applicazioni di monitoraggio, come il rilevamento di perdite di gas pericolose”.(30Science.com)