Roma – Una nuova classe di materiali beodegradabili può sostituire le perline di plastica utilizzate in diversi prodotti di bellezza, eliminando una delle maggiori fonti di microplastiche. E’ quanto emerge da un nuovo studio guidato dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) e pubblicato su Nature Chemical Engineering. Ana Jaklenec, ricercatrice principale presso il Koch Institute for Integrative Cancer Research del MIT, ha dichiarato: “Un modo per mitigare il problema delle microplastiche è capire come ripulire l’inquinamento esistente. Ma è altrettanto importante guardare avanti e concentrarsi sulla creazione di materiali che non generino affatto microplastiche”. Nello specifico i ricercatori del MIT hanno sviluppato dei polimeri che si scompongono in zuccheri e amminoacidi innocui. Per esplorare la capacità di questi materiali di sostituire le microsfere che vengono spesso aggiunte ai detergenti, i ricercatori li hanno mescolato con la schiuma di sapone. Hanno scoperto che il sapone mescolato con i nuovi materiali è anche più efficace di un detergente che include microsfere di polietilene. Hanno anche scoperto che le nuove particelle biodegradabili facevano un lavoro migliore nell’assorbire elementi potenzialmente tossici come i metalli pesanti. Grazie a una sovvenzione di Estée Lauder, i ricercatori stanno ora lavorando per testare ulteriormente le microsfere come detergente e potenzialmente per altre applicazioni. “Questa – conclude la Jaklenec – è solo una piccola parte del problema più ampio delle microplastiche, ma come società stiamo iniziando a riconoscere la gravità del problema. Questo lavoro rappresenta un passo avanti nell’affrontarlo”. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Nuovo materiale biodegradabile rimpiazza le microplastiche
(6 Dicembre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla