Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Arabia Saudita, Coppa del Mondo 2034 rischia di essere un disastro climatico

(16 Dicembre 2024)

Roma – Diversi esperti hanno lanciato l’allarme sui disastrosi effetti climatici che potrebbero derivare dai piani dell’Arabia Saudita messi in campo in vista della Coppa del Mondo di calcio del 2034. A tal riguardo, l’Arabia Saudita ha dichiarato che costruirà o ristrutturerà 15 stadi, creerà una città futuristica ed espanderà gli aeroporti. Ciò porterà all’emissioni di tonnellate di gas serra, legate alla produzione e al trasporto di acciaio e cemento oltre che all’alimentazione dei nuovi edifici. Andrew Zimbalist, professore di economia allo Smith College nel Massachusetts, autore di diversi libri sull’economia dei mega eventi sportivi, ha dichiarato all’Associated Press che costruire così tante nuove infrastrutture sarà “estremamente dispendioso dal punto di vista ambientale”. A sua volta Seth Warren Rose, direttore fondatore dell’organizzazione di ricerca Eneref Institute, ha affermato che tra dieci anni il mondo sarà ancora più caldo e non potrà permettersi l’ulteriore riscaldamento che le emissioni dei progetti sauditi comporteranno. “Fate un vero sforzo per ridurre le emissioni – ha dichiarato rivolgendosi agli organizzatori dell’evento – o non organizzate affatto la Coppa”. I piani dell’Arabia Saudita si baseranno in gran parte sul cemento, che è responsabile di circa l’8 per cento delle emissioni mondiali, al quale si aggiungono ferro e acciaio che rappresentano un altro 7 per cento . In un dossier che descrive in dettaglio i suoi piani di sviluppo in cinque città prima della Coppa del Mondo, l’Arabia Saudita ha affermato che tre nuovi stadi sono attualmente in costruzione e altri otto sono previsti, per ospitare le partite del 2034. Il Paese ha anche piani per l’allestimento di 134 luoghi per l’alloggio di squadre e arbitri, nuovi hotel, diverse location per festival dei tifosi, espansioni dei trasporti, tra cui treni ad alta velocità e ulteriori investimenti nella sua futuristica città di Neom. Il tutto prevede anche iniziative di sostenibilità. Tra queste, la gestione degli stadi con elettricità pulita come quella solare, l’uso di ventilazione naturale e l’obbligo del rispetto di standard di edilizia ecologica. Ma Karim Elgendy, un membro del think tank Chatham House di Londra ha affermato che la portata dei piani dell’Arabia Saudita, anche al netto delle iniziative di sostenibilità, suggeriscono che questa potrebbe diventare la Coppa del Mondo più esosa in termini di carbonio della storia.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla