Roma – I caratteristici anelli del pianeta Saturno potrebbero essere molto più antichi di quanto sembrino grazie alla loro resistenza all’inquinamento da impatti con detriti rocciosi. Questa curiosa ipotesi, descritta sulla rivista Nature Geoscience, è stata formulata dagli scienziati dell’Earth-Life Science Institute, di Tokyo. Il team, guidato da Ryuki Hyodo, ha simulato collisioni e impatti per comprendere le caratteristiche di queste curiose strutture. I ricercatori suggeriscono che gli anelli potrebbero essere antichi tanto quanto il pianeta, formatosi circa 4,5 miliardi di anni fa. Secondo le teorie attualmente più accreditate, gli impatti con micrometeoroidi, detriti rocciosi più piccoli di un granello di sabbia, avrebbero dovuto sporcare e scurire le particelle di roccia e ghiaccio che compongono i caratteristici anelli. Tuttavia, la sonda Cassini, che nel 2004 ha raggiunto il pianeta, ha rivelato che gli anelli erano relativamente luminosi e puliti, tanto che gli scienziati hanno stimato che queste strutture avessero meno di 400 milioni di anni. Nell’ambito dell’indagine, gli studiosi hanno simulato collisioni tra micrometeoroidi e particelle di anelli ghiacciati utilizzando scenari computerizzati. I risultati suggeriscono che impatti ad alta velocità possono portare alla vaporizzazione dei micrometeoroidi. Le modellazioni rivelano inoltre che il vapore si espande, si raffredda e si condensa all’interno del campo magnetico di Saturno per formare nanoparticelle e ioni carichi, che poi si scontrano con il pianeta, vengono trascinate nella sua atmosfera, o sfuggono. Di conseguenza, un quantitativo irrisorio si deposita sugli anelli, mantenendoli lucidi e puliti. Saranno necessari ulteriori approfondimenti, concludono gli autori, ma questi dati indicano che gli anelli di Saturno, e potenzialmente anche quelli di Urano e Nettuno, potrebbero essere antichi quanto i pianeti attorno cui si trovano. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Gli anelli di Saturno sono più vecchi di quanto sembri
(16 Dicembre 2024)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).