Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Crisi del gas russo, coordinamento UE ha evitato la catastrofe

(17 Dicembre 2024)

Roma – È stato il coordinamento delle politiche energetiche dei diversi paesi europei ad aver principalmente scongiurato una catastrofe energetica dopo l’invasione russa dell’Ucraina e in futuro bisognerà puntare su quello stesso coordinamento per affrontare nuove crisi energetiche. E’ quanto emerge da uno studio guidato dalla Vienna University of Economics and Business e pubblicato sul Journal of Economic Behavior & Organization. Lo studio si è concentrato sull’ipotesi di un completo arresto delle forniture di gas all’Austria da parte russa alla data del primo giugno del 2022, pochi mesi dopo l’invasione dell’Ucraina.

La linea rossa mostra gli shock economici diretti aggregati. La linea e il nastro blu rappresentano le riduzioni totali della produzione dopo aver simulato il modello economico per due mesi. Le due linee tratteggiate verticali mostrano l’impatto economico della cooperazione o della non cooperazione a livello UE.
Credito
Complexity Science Hub

I ricercatori hanno analizzato varie misure per mitigare il potenziale impatto economico dello stop alle forniture, tra cui importazioni di gas alternative, stoccaggio di gas, passaggio a combustibili diversi e risparmi nel riscaldamento e nelle operazioni di condotte. Inoltre, hanno modellato il loro impatto sui singoli settori e sull’economia in generale. Ne è emerso che avere a disposizione impianti di stoccaggio del gas pieni è una delle leve più importanti per prepararsi a un blocco delle forniture di gas a breve termine, ma è fondamentale anche una risposta coordinata alla crisi a livello dell’UE, poiché circa la metà delle riserve di gas austriache sono possedute da stranieri. Ancora nell’agosto 2024 l’Austria ha importato l’82 per cento del suo gas dalla Russia, mentre altri paesi europei hanno da tempo ridotto le loro importazioni dalla Russia. Solo l’8 per cento di tutte le importazioni di gas dell’UE proviene dalla Russia. Grazie a questo passaggio da parte dei partner europei a fonti di approvvigionamento alternative una futura crisi del gas in Austria sarebbe molto meno importante, sempre con un adeguato coordinamento europeo, di quanto non lo sarebbe stato nel 2022, quando pure la cooperazione a livello continentale ha offerto un paracadute a fronte della sfavorevole congiuntura geopolitica. “Allora – concludono gli autori – abbiamo reagito a una crisi per la quale non eravamo preparati. È possibile che crisi come questa si verifichino anche in altre aree importanti. Sarebbe estremamente importante condurre analisi simili per altri settori critici e aree tecnologiche al fine di implementare sistematicamente contromisure preventive”.(30Science.com)

 

Gianmarco Pondrano d'Altavilla