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Studio, pratica sportiva sempre più diffusa tra persone con disabilità

(3 Dicembre 2024)

Roma – L’attività sportiva è praticata dalla maggioranza delle persone con disabilità e i benefici psicologici e fisici sono riconosciuti dalla totalità di coloro che praticano attività agonistica o amatoriale. Sono questi i primi risultati che sono emersi dall’indagine nazionale “Sport e Disabilità”, condotta dall’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irpps)con il supporto Procter & Gamble
Italia, volta a verificare il grado di accessibilità allo sport da parte delle persone con disabilità, nonché come l’attività fisico-sportiva influisca sul loro benessere psicofisico. La rilevazione, condotta tramite un‘indagine on line a cui hanno aderito 267 persone con disabilità provenienti da 14 regioni italiane, mirava a comprendere in che misura queste praticano attività fisica, i benefici che ne traggono e gli ostacoli che incontrano. L’indagine, che ha coinvolto principalmente persone in condizioni di disabilità grave (60%) equamente distribuite tra uomini e donne e rappresentative di tutte le fasce d’età, è stata
realizzata attraverso un sistema di rilevazione online (CAWI), diffuso capillarmente tramite centri di aggregazione e organizzazioni che supportano persone con disabilità. Le risposte sono state raccolte in forma diretta e – solo quando necessario – intermediata da caregiver o altre figure di
supporto. Emerge che l’attività sportiva è praticata dalla maggioranza degli intervistati, e che i benefici psicologici e fisici sono riconosciuti dalla totalità di coloro che praticano attività agonistica o amatoriale. Nonostante ciò, i dati suggeriscono anche un forte desiderio di partecipazione e una consapevolezza crescente dei benefici che lo sport porta, non solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico e sociale. “I risultati ottenuti aprono riflessioni sulla necessità di migliorare l’accessibilità alle attività sportive e l’importanza dello sport come strumento di inclusione sociale e come fattore chiave per il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità”, afferma Loredana Cerbara (Cnr-Irpps), responsabile scientifica del progetto. “I primi dati prodotti tramite la ricerca “Sport e disabilità” dimostrano che in Italia c’è interesse verso la pratica sportiva da parte delle persone con disabilità ma di come si debba lavorare ancora molto per rimuovere gli ostacoli e per creare una cultura che favorisca l’accesso allo sport. Con questo obiettivo P&G insieme a partners di assoluta competenza, intende dare un contributo concreto che va dallo sviluppo di strumenti di informazione per indirizzare persone con disabilità verso palestre e associazioni sportive, alla donazione di ausili per la pratica di specifiche discipline sportive, e poi raduni nazionali per l’avviamento allo sport paralimpico dei giovani, incontri nelle scuole per la promozione dello spirito paralimpico e dell’educazione civica e altro ancora” afferma Riccardo Calvi – Direttore della Comunicazione di Procter & Gamble in Italia.(30Science.com)

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