Roma – L’esposizione precoce a sostanze chimiche interferenti endocrine (EDC) chiamate bifenili policlorurati (PCB), potrebbe provocare problemi comportamentali. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of the Endocrine Society, condotto dagli scienziati dell’Università del Texad ad Austin. Il team, guidato da Andrea Gore, ha utilizzato un modello murino per valutare gli effetti associati all’esposizione precoce a questi prodotti. Tali sostanze, spiegano gli esperti, bloccano o interferiscono con gli ormoni nel sistema endocrino del corpo e contribuiscono a malattie endocrine come cancro, disturbi riproduttivi, obesità e disturbi neuroendocrini. Sebbene siano banditi ormai da decenni, i PCB possono trovarsi nel terreno, nei sedimenti e in alcuni tipi di pesce, a causa della contaminazione ambientale. “Abbiamo scoperto – riporta Gore – che i topolini esposti ai PCB durante il periodo perinatale potrebbero avere cambiamenti ormonali e dello sviluppo. Il nostro lavoro evidenzia e supporta i risultati precedenti legati alle conseguenze negative delle sostanze chimiche interferenti endocrine”. Nell’ambito dell’indagine, i ricercatori hanno somministrato una miscela di PCB rilevante a un gruppo di circa 40 animali in gravidanza. I bifenili policlorurati, sottolineano gli studiosi, potevano riprogrammare il sistema neuroendocrino in via di sviluppo dei feti, aumentando il rischio di problemi neurocomportamentali durante la prima infanzia. “Saranno necessari ulteriori approfondimenti – conclude Gore – per chiarire i meccanismi con cui tali sostanze possono influenzare i disturbi comportamentali e fisiologici”. (30Science.com)
Valentina Di Paola
I PCB causano problemi comportamentali
(11 Dicembre 2024)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).