Roma – Un drone subacqueo perduto tra i ghiacci dell’Antartide, ha permesso di recuperare dati fondamentali sullo scioglimento delle grandi piattaforme ghiacciate di quella zona della Terra. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’Università di East Anglia e pubblicato su Science Advances. Il Seaglider, un veicolo autonomo subacqueo, denominato Marlin era stato dispiegato nel dicembre 2022. Dotato di una serie di sensori per raccogliere dati sui processi oceanici importanti per il clima, era stato programmato per viaggiare verso nord in acque libere. Tuttavia, Marlin fu catturato da una corrente che scorreva verso sud e trascinato in una cavità della piattaforma di ghiaccio chiamata barriera di Ross, la più grande piattaforma glaciale dell’Antartide. Lì rimase, con i suoi sensori accesi, per quattro giorni prima di riemergere ed essere ritrovato. Durante questo periodo ha effettuato diverse misurazioni dell’acqua all’interno della cavità fino a una profondità di 200 metri, fino alla base della piattaforma di ghiaccio sovrastante. Grazie ai dati di Marlin, i ricercatori della School of Environmental Sciences dell’UEA hanno registrato un’intrusione di 50 metri di acqua relativamente calda, entrata nella cavità dalle acque libere vicine. Le temperature dell’acqua variavano da -1,9°C a un più caldo -1,7°C sotto il ghiaccio. Una successiva rianalisi di tutte le misurazioni disponibili mostra che il calore trasportato nella cavità è aumentato negli ultimi 45 anni, molto probabilmente a causa del riscaldamento del Mare di Ross dovuto al cambiamento climatico.
“Sebbene l’aumento della temperatura, quattro millesimi di grado all’anno, possa non sembrare poi così tanto, potrebbe aver portato a una perdita di ghiaccio aggiuntiva di circa 20-80 cm all’anno nei 45 anni che prendiamo in esame”, ha spiegato l’autore principale, il dott. Peter Sheehan. “Abbiamo scoperto che le acque dell’intrusione erano abbastanza calde da sciogliere la parte inferiore della piattaforma di ghiaccio, a differenza delle acque al punto di congelamento che probabilmente hanno spostato. La novità è che possiamo tracciare l’acqua calda praticamente dalle acque aperte del Mare di Ross sul fronte del ghiaccio, fino alla cavità. Non abbiamo mai visto una di queste intrusioni verificarsi direttamente prima.” Il dott. Sheehan ha aggiunto: “Non era previsto un viaggio nella cavità sotto la piattaforma di ghiaccio di Ross e normalmente non è possibile misurare questa regione di una piattaforma di ghiaccio: non è possibile inviare deliberatamente strumenti così vicini alla parte inferiore di una piattaforma di ghiaccio, è troppo rischioso”. Le piattaforme di ghiaccio che circondano l’Antartide sono esposte al calore dell’oceano attraverso la loro superficie inferiore che galleggia sui mari della piattaforma continentale; lo scioglimento provocato dall’oceano che avviene alla base del ghiaccio è la causa principale della perdita di massa di ghiaccio dell’Antartide. Sebbene lo scioglimento del ghiaccio galleggiante non innalzi di per sé in modo sostanziale il livello del mare, le piattaforme di ghiaccio rallentano il flusso verso il mare del ghiaccio terrestre, stabilizzando così la calotta glaciale antartica; il loro assottigliamento e la loro disintegrazione accelera il trasferimento del ghiaccio terrestre verso l’oceano e accelera l’innalzamento globale del livello del mare. Uno dei processi che può spingere l’acqua calda di superficie sotto la piattaforma di ghiaccio di Ross è il vento. Certi modelli di vento portano a un flusso verso sud nell’oceano di superficie e nella cavità della piattaforma di ghiaccio. Questi flussi oceanici superficiali spinti dal vento sono chiamati correnti di Ekman e, come per qualsiasi corrente oceanica, hanno un trasporto di calore associato. Poiché si tratta di un processo di superficie oceanica, questo calore è immediatamente disponibile per sciogliere il ghiaccio sovrastante: non deve aspettare di essere mescolato verso l’alto alla base del ghiaccio. Il trasporto di calore di Ekman è particolarmente rilevante per gli scienziati del clima perché gli oceani assorbono e ridistribuiscono gran parte del calore della Terra. I cambiamenti in questo sistema possono avere effetti profondi sul meteo, sui livelli del mare e sulle tendenze della temperatura globale. Il dott. Sheehan e la coautrice prof. Karen Heywood hanno utilizzato misurazioni a lungo termine del vento e della temperatura dell’oceano, combinate con un modello di analisi per colmare le lacune spaziali e temporali nella registrazione di Marlin, e per calcolare la forza del trasporto di calore di Ekman verso sud negli ultimi 45 anni. Hanno scoperto che il calore trasportato nella cavità dalle correnti di Ekman è aumentato in maniera rilevante per lo scioglimento dei ghiacci. (30Science.com)