Roma – Fino al 94 per cento del territorio amazzonico potrebbe diventare inadatto alla coltivazione della noce brasiliana entro il 2100 a causa del cambiamento climatico. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’, Universidade Federal do Para´, Brasile e pubblicato su PLOS ONE. Il cambiamento climatico è una delle principali minacce alla biodiversità terrestre globale, in particolare agli ecosistemi megavariati come la foresta amazzonica. In questo studio viene valutato come il cambiamento climatico potrebbe influenzare una specie forestale iconica – Bertholletia excelsa – (la noce del Brasile) che è importante sotto molteplici aspetti nel contesto amazzonico. “Abbiamo utilizzato – scrivono gli autori – un insieme di vari metodi di modellizzazione della distribuzione progettati per quattro diversi scenari climatici entro la fine del secolo. Quindi, abbiamo simulato come le dinamiche spaziali sotto il cambiamento climatico, compresi gli eventi di dispersione esplicita, possano influenzare la persistenza, la colonizzazione e la potenziale estinzione di Bertholletia excelsa in futuro. I nostri risultati mostrano che entro la fine del secolo si registrerà una perdita generalizzata di idoneità del bioma amazzonico, indipendentemente dallo scenario climatico valutato, che potrebbe favorire una perdita significativa (fino al 94 per cento) dell’area disponibile per la specie”. I risultati mostrano anche che, in futuro, la specie colonizzerà altitudini più elevate in cerca di condizioni favorevoli per la sua sopravvivenza. Infine, gli autori hanno rilevato che le aree precedentemente divenute inadatte a causa dei cambiamenti climatici potrebbero invece godere di condizioni favorevoli entro la fine del secolo. Un simile risultato potrebbe essere utile per promuovere un programma di ripristino attivo in grado di mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico sulle specie oggetto di questo studio.(30Science.com)