Roma – La regione meridionale di Utopia Planitia, una zona pianeggiante ed uniforme della superficie del pianeta Marte, potrebbe essere stata caratterizzata dalla presenza di un oceano fino a 3,5 miliardi di anni fa. Questa la curiosa ipotesi presentata dagli scienziati della Hong Kong Polytechnic University e del Beijing Institute of Spacecraft Environment Engineering (BISEE), che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Scientific Reports per rendere noti i risultati del proprio lavoro. Il team, guidato da Bo Wu, Jie Dong e Sergey Krasilnikov, ha analizzato i depositi minerari che sembrano coerenti con la presenza di una zona costiera nella regione meridionale di Utopia Planitia. I risultati, spiegano gli autori, forniscono ulteriori prove circa la possibilità che il Pianeta rosso fosse attraversato da oceani. Il rover cinese Zhurong Mars ha esaminato i depositi sulla superficie di Marte nella Vastitas Borealis, una pianura bassa nell’emisfero settentrionale del pianeta, sin dal suo atterraggio nel maggio 2021. Ricerche precedenti hanno suggerito che i materiali in questa regione potrebbero aver avuto origine da inondazioni e sedimenti marini, con una granulometria fine più coerente con questo ambiente rispetto al materiale proveniente dall’attività vulcanica. Nell’ambito dell’indagine, gli studiosi hanno stimato le età superficiali e le composizioni minerali dei materiali raccolti nell’Utopia Planitia. I risultati mostrano distinte caratteristiche geomorfologiche come depressioni e canali di sedimentazione coerenti con la presenza di una zona costiera, il che suggerisce un possibile evento di formazione che ha coinvolto inondazioni circa 3,68 miliardi di anni fa. In questo scenario, un oceano ghiacciato di breve durata avrebbe formato una linea costiera, con la superficie oceanica potrebbe essersi congelata fino a scomparire circa 3,42 miliardi di anni fa. Gli autori precisano che le misurazioni del rover Zhurong non forniscono prove dirette dell’esistenza di un antico oceano, ma l’ipotesi di uno specchio d’acqua in corrispondenza dell’Utopia Planitia contribuisce alla nostra comprensione dell’evoluzione del clima marziano. I risultati suggeriscono quindi possibili siti di atterraggio per le future missioni, che potrebbero indagare la presenza di antichi bacini idrici e il loro ruolo nel plasmare la geologia del nostro vicino cosmico. (30Science.com)
Valentina Di Paola
I depositi rocciosi marziani potrebbero derivare da antichi oceani
(7 Novembre 2024)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).