Valentina Di Paola

Gli scimpanzé non hanno l’ansia da prestazione, anzi, rendono meglio se osservati

(8 Novembre 2024)

Roma –  Le prestazioni degli scimpanzé nei compiti informatici più impegnativi sono influenzate positivamente quando è presente un pubblico. Questo curioso risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista iScience, condotto dagli scienziati della Kyoto University, in Giappone. Il team, guidato da Christen Lin, Shinya Yamamoto e Akiho Muramatsu, ha analizzato migliaia di sessioni in cui gli scimpanzé dovevano completare un compito attraverso un touch screen. I video sono stati registrati per sei anni. L’ansia da prestazione, spiegano gli esperti, può rappresentare un motivo di disagio per molte persone, che, a volte inconsciamente, prestano troppa attenzione a chi le osserva e non riescono a concentrarsi sul compito che devono completare.

Scimpanzé Pal che esegue il compito di tipo 3
Credito
Akiho Muramatsu

“Non ci si aspetterebbe che uno scimpanzé si preoccupi particolarmente se un’altra specie lo sta osservando mentre esegue un compito – afferma Lin – ma il fatto che la presenza di persone svolga un ruolo nei loro punteggi anche a seconda della difficoltà dell’esercizio che eseguono evidenzia una relazione più complessa di quanto si potrebbe ipotizzare”. Gli scimpanzé, in effetti, interagiscono frequentemente con gli umani e in molte occasioni ne apprezzano la compagnia, partecipando quasi quotidianamente a vari esperimenti con touch screen per ottenere ricompense alimentari. In questo lavoro, gli autori hanno scoperto che in tre diversi compiti basati sui numeri, gli animali ottenevano risultati migliori nel compito più difficile man mano che aumentava il numero di scienziati che li osservava. Al contrario, le richieste più semplici erano associate a punteggi inferiori se i primati non avevano un pubblico. “I nostri risultati – commenta Yamamoto – suggeriscono che l’ansia da prestazione potrebbe non essere un comportamento specifico della nostra specie. Sarà interessante convalidare questi dati nei prossimi approfondimenti”. “La risposta alla presenza di altri individui rappresenta una parte fondamentale del modo in cui le nostre società sono in gran parte basate sulla reputazione – conclude – e dato che anche gli scimpanzé mostrano questo comportamento, è logico ipotizzare che tali caratteristiche basate sull’osservazione da parte di altri si siano evolute prima che le società basate sulla reputazione emergessero nei primi primati”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).