Valentina Arcovio

Pediatri: malattie cardiovascolari si prevengono da bambini

(22 Novembre 2024)

Roma – Le malattie cardiovascolari iniziano in età pediatrica ed è proprio durante l’infanzia che occorre prevenirle, individuando precocemente i fattori di rischio. A lanciare l’allarme è la Società Italiana di Pediatria (SIP) in occasione del suo congresso nazionale, in corso a Firenze. L’ipertensione arteriosa e le dislipidemie sono, con il diabete mellito, tra i più frequenti e importanti fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari. “In Italia, l’infarto del miocardio è la prima causa di morte e gli incidenti cerebrovascolari sono la terza”, sottolinea Marco Giussani, segretario Gruppo di studio SIP dell’Ipertensione Arteriosa e del Rischio Cardiovascolare. “Insieme rappresnetano il 43% delle cause di morte, determinando un milione di ricoveri all’anno. Considerando i casi non fatali, ciò vuol dire che una notevolissima percentuale dei bambini di oggi, nel corso della loro vita, avranno a che fare con una patologia cardiovascolare. Fortunatamente gli eventi cardiovascolari si manifestano clinicamente quasi esclusivamente nell’età adulta. Tuttavia, le prime alterazioni vascolari, le strie lipidiche, sono già evidenti . continua – nei vasi di molti soggetti nella prima decade di vita e molti fattori di rischio, quali ipertensione e dislipidemie, se ricercati, sono già presenti in un numero non trascurabile di bambini e ragazzi. Secondo alcuni studi condotti sia su scala italiana che internazionale, l’ipertensione arteriosa nella popolazione pediatrica si attesta intorno al 4-5%. Nei bambini obesi, però, l’incidenza arriva fino al 20-25%, sottolinea Marco Giussani, Segretario Gruppo di studio SIP dell’Ipertensione Arteriosa e del Rischio Cardiovascolare. Ma quando preoccuparsi? “In alcuni casi, il cuore del bambino può presentare condizioni come il ‘soffio innocente’, che non richiedono interventi e si risolvono con l’età. Tuttavia, situazioni di dubbio vanno indirizzate a un centro cardiologico pediatrico per escludere problemi gravi”, spiega Gianni Bona, Clinica Pediatrica dell’Università del Piemonte Orientale. Ciò che invece deve destare preoccupazione è il sovrappeso, che ormai riguarda una percentuale sempre più vasta di bambini e adulti, tanto da parlare di “pandemia metabolica”. “Un bambino con un peso eccessivo è già un problema – interviene ancora Giussani – poiché non di rado la sua condizione resterà invariata anche dopo l’adolescenza. In alcune regioni d’Italia, circa il 40% della popolazione tra gli 8 e i 10 anni è in sovrappeso. E questo deve creare preoccupazione», avverte Bona. Queste condizioni di rischio, se non trattate, nella maggior parte dei casi si trascinano dall’età pediatrica a quella adulta. Ipertensione arteriosa e dislipidemie sono, di gran lunga, più frequenti tra i bambini e gli adolescenti in eccesso ponderale. «La prevenzione deve puntare a individuare precocemente nei singoli bambini i principali fattori di rischio cardiovascolare per trattarli con un intervento personalizzato che, nella maggior parte dei casi, sarà solo dietetico-comportamentale”. A partire dai 5 anni, è consigliabile misurare annualmente la pressione arteriosa a tutti i bambini. Se i parametri di pressione, peso, altezza e BMI sono normali, non è necessario uno screening cardiaco specifico. In caso di sovrappeso o ipertensione, invece, sono raccomandati esami più approfonditi, come un’ecocardiografia e test ematici (glicemia, colesterolo, trigliceridi). Anche nei bambini normopeso, ma con una predisposizione familiare per le malattie cardiovascolari, è importante effettuare uno screening che includa gli stessi esami. “La familiarità può raddoppiare il rischio di malattie cardiovascolari, per cui è essenziale condurre un’anamnesi familiare aggiornata, includendo anche i parenti di secondo grado”, afferma Bona. A partire dagli 8-10 anni, nei bambini con fattori di rischio, come obesità o predisposizione familiare, è importante monitorare il profilo lipidico attraverso gli screening per le dislipidemie, che misurano i livelli di colesterolo e trigliceridi, entrambi fattori di rischio per malattie cardiovascolari. (30Science.com)

Valentina Arcovio