Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Polvere di diamanti potrebbe raffreddare il pianeta

(22 Ottobre 2024)

Roma – Sparare 5 milioni di tonnellate di polvere di diamante nella stratosfera ogni anno potrebbe raffreddare il pianeta di 1,6 °C , abbastanza per scongiurare le peggiori conseguenze del riscaldamento globale. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’ ETH di Zurigo e pubblicato su Geophysical Research Letters. La nuova ricerca riguarda una forma di geoingegneria nota come iniezione di aerosol stratosferico. L’idea trae ispirazione da un processo naturale: il vulcanismo. Nel corso della storia, le eruzioni hanno scaricato milioni di tonnellate di anidride solforosa nella stratosfera. Lì, il gas reagisce con il vapore acqueo e altri gas per formare aerosol di solfato, particelle sospese che riflettono la luce solare nello spazio. L’effetto può essere sostanziale: l’eruzione del Monte Pinatubo del 1991 ha raffreddato il pianeta fino a 0,5º C per diversi anni, ad esempio. Tuttavia la procedura con i diamanti sarebbe – come immaginabile – tutt’altro che economica: gli esperti stimano che costerebbe quasi 200 trilioni di dollari nel resto di questo secolo, molto di più delle tradizionali proposte di utilizzo di particelle di zolfo. Ma l’uso di zolfo porterebbe anche numerosi rischi climatici. Gli aerosol di solfato includono minuscole goccioline di acido solforico, uno dei componenti principali della pioggia acida. Gli aerosol possono anche impoverire lo strato di ozono e alimentare colpi di riscaldamento stratosferico che possono alterare i modelli meteorologici e climatici più in basso nell’atmosfera. Per valutare l’uso della povere di diamante, gli autori del nuovo studio hanno costruito un modello climatico 3D che incorpora la chimica degli aerosol, come vengono trasportati nell’atmosfera e come assorbono o riflettono il calore. Il modello ha anche tenuto conto di due proprietà microfisiche meno studiate degli aerosol: la sedimentazione (come si depositano fuori dall’atmosfera nel tempo) e la coagulazione (come si aggregano). I ricercatori hanno modellato gli effetti di sette composti, tra cui l’anidride solforosa, così come particelle di diamante, alluminio e calcite, l’ingrediente principale del calcare. Hanno valutato gli effetti di ogni particella per 45 anni nel modello. I risultati hanno mostrato che le particelle di diamante erano le migliori nel riflettere le radiazioni, rimanendo anche in alto ed evitando di formare grumi. Si pensa anche che il diamante sia chimicamente inerte, il che significa che non reagirebbe formando pioggia acida, come lo zolfo. Per ottenere 1,6ºC di raffreddamento 5 milioni di tonnellate di particelle di diamante dovrebbero essere iniettate nella stratosfera ogni anno. Una quantità così grande richiederebbe un enorme aumento della produzione di diamanti sintetici prima che gli aerei ad alta quota possano spargere le gemme macinate nella stratosfera. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla