Roma – L’ondata di calore estremo che ha colpito l’Oceano Pacifico meridionale nel 2016 è stata generata da una rara concomitanza di fattori climatici. E’ quanto emerge da uno studio guidato dal Centre pour la Biodiversite Marine l’Exploitation et la Conservation, e pubblicato su Science Advances. Da gennaio a febbraio 2016, durante l’estate dell’emisfero australe, l’Oceano Pacifico sudoccidentale ha sperimentato un evento El Niño estremo e un’enorme ondata di calore. L’ondata di calore del 2016 è durata 24 giorni, raggiungendo il picco il 10 febbraio, causando un diffuso sbiancamento dei coralli e la moria dei pesci. L’aspetto dell’ondata di calore è stato anomalo, perché El Niño di solito raffredda il Pacifico sudoccidentale. Gli autori del nuovo studio hanno studiato la causa di questa inaspettata ondata di calore, utilizzando simulazioni di modelli oceanici combinate con osservazioni delle condizioni climatiche atmosferiche. Hanno scoperto che una radiazione a onde corte insolitamente forte e una ridotta perdita di calore dovuta all’elevata umidità dell’aria e alle basse velocità del vento hanno innescato l’ondata di calore. Hanno ricondotto questi fattori a un raro evento combinato: una fase della modalità climatica chiamata Madden Julian Oscillation (MJO) che ha soppresso i venti nel Pacifico sud-occidentale e un evento El Niño estremo. “Il cambiamento climatico ha probabilmente influenzato le caratteristiche di questa combinazione di fattori – chiariscono i ricercatori – poiché la nostra regione target ha sperimentato un trend di riscaldamento a lungo termine negli ultimi tre decenni”. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Pacifico, rara situazione climatica scatenò onda di calore 2016
(10 Ottobre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla