Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Organismi artificiali simili alle cozze riciclano rifiuti in plastica

(9 Ottobre 2024)

Roma – Microorganismi artificiali ispirasti alle cozze che catturano la plastica e la riciclano: questo il risultato di un team di ricerca della Rice University che ha pubblicato i propri risultati su Small Methods. “È entusiasmante constatare che la nostra ricerca promette di affrontare il crescente problema dell’inquinamento da plastica negli Stati Uniti e in tutto il mondo”, ha affermato il responsabile dello studio Han Xiao , direttore del Synthesis X Center della Rice University. I microorganismi ingegnerizzati sono stati progettati utilizzando la tecnologia di espansione del codice genetico, incorporando un amminoacido naturale chiamato 3,4-diidrossifenilalanina (DOPA), responsabile delle proprietà adesive delle cozze. I ricercatori hanno così migliorato significativamente la loro capacità di legarsi alle superfici in polietilene tereftalato (PET). I microrganismi alterati, testati su campioni di PET a 37 gradi Celsius, hanno dimostrato un aumento di 400 volte dell’adesione. Gli stessi microrganismi poi sono stati uniti a un enzima chiamato polietilene tereftalato idrolasi per rompere il materiale in frammenti più piccoli e gestibili. Questo approccio innovativo potrebbe fornire una soluzione innovativa al riciclaggio della plastica, offrendo un modo più rapido ed efficiente per ridurre i rifiuti di plastica e il loro impatto ambientale. “Il nostro approccio sottolinea l’utilità innovativa dell’espansione del codice genetico nell’ingegneria dei materiali e delle cellule. Può potenzialmente trasformare le applicazioni di bioingegneria e risolvere problemi del mondo reale”, ha affermato Xiao. Oltre ad affrontare il problema dell’inquinamento da plastica, la ricerca offre potenziali soluzioni al biofouling, l’accumulo indesiderato di microrganismi, piante, alghe e piccoli animali sulle superfici sommerse, che può danneggiare gli scafi delle navi, le strutture sottomarine e le tubazioni. Le proteine modificate con DOPA hanno mostrato forti capacità di legame con superfici organiche e metalliche, creando una barriera che impedisce l’accumulo di microrganismi e altri materiali. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla