Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Nuovi modelli chiariscono le dinamiche del ghiaccio polare

(4 Ottobre 2024)

Roma – Nuovi modelli di analisi che ci permettono di comprendere due processi critici nel sistema del ghiaccio marino che hanno profonde influenze sul clima globale: il flusso di calore attraverso il ghiaccio marino, che collega termicamente l’oceano e l’atmosfera, e la dinamica della zona di ghiaccio marginale, o MIZ, una regione serpentina della calotta di ghiaccio marino artico che separa la densa banchisa dall’oceano aperto. E’ quanto ottenuto d un team di ricerca dell’ Università dello Utah che ha pubblicato i propri risultati su Scientific Reports e sui Proceedings of the Royal Society A . Il ghiaccio marino non è solido, ma piuttosto è più simile a una spugna con piccoli fori riempiti di acqua salata o inclusioni di salamoia. Quando l’acqua dell’oceano sottostante interagisce con questo ghiaccio, può creare un flusso che consente al calore di muoversi più rapidamente attraverso il ghiaccio, proprio come quando si mescola una tazza di caffè. Gli studiosi hanno utilizzato strumenti matematici avanzati per capire quanto questo flusso aumenti il movimento del calore. Lo studio sulla conduttività termica ha anche scoperto che il ghiaccio nuovo, al contrario del ghiaccio che rimane congelato anno dopo anno, consente un maggiore flusso d’acqua, consentendo così un maggiore trasferimento di calore. Gli attuali modelli climatici potrebbero sottostimare la quantità di calore che si muove attraverso il ghiaccio marino perché non tengono pienamente conto di questo flusso d’acqua. Quanto al secondo aspetto delle dinamiche dei ghiacci polari esaminato, i ricercatori hanno proposto un nuovo modo di pensare alla MIZ, come una regione di transizione di fase su larga scala, simile a come il ghiaccio si scioglie in acqua. Tradizionalmente, lo scioglimento è stato visto come qualcosa che avviene su piccola scala, come ai bordi dei banchi di ghiaccio. Ma quando l’Artico viene visto nella sua interezza, la MIZ può essere vista come un’ampia zona di transizione tra il ghiaccio solido e denso e l’acqua. Questa idea aiuta a spiegare perché la MIZ non è solo un confine netto, ma piuttosto una regione “molliccia” in cui sia il ghiaccio che l’acqua coesistono.(30Science.com)

 

Gianmarco Pondrano d'Altavilla