Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Necessario migliorare norme ambientali su impatto edifici

(31 Ottobre 2024)

Roma – Le recenti norme che impongono a tutti i nuovi progetti edilizi e stradali in Inghilterra di affrontare e compensare il loro impatto sulla natura sono molto valide in linea di principio, ma imperfette nella loro attuazione. E’ quanto sostengono gli autori di un nuovo studio pubblicato su One Earth . In base al britannico Biodiversity Net Gain (BNG), entrato in vigore quest’anno, i nuovi sviluppi edilizi o infrastrutturali devono conseguire un incremento netto del 10 per cento in termini di biodiversità o habitat. Per gli autori del nuovo paper l’applicazione della normativa obbliga la maggior parte della compensazione a verificarsi all’interno o in prossimità di siti di sviluppo, anziché dove potrebbe apportare maggiori benefici alla biodiversità. Secondo i ricercatori del Land, Environment, Economics and Policy (LEEP) Institute dell’Università di Exeter, concentrare le compensazioni nei luoghi più favorevoli alla biodiversità raddoppierebbe i guadagni in termini di conservazione. I ricercatori hanno utilizzato modelli di biodiversità e servizi della natura che hanno preso in considerazione fattori quali la densità delle specie selvatiche, i benefici ricreativi per gli esseri umani derivanti dalla natura e i costi della compensazione (tipicamente derivanti dal risarcimento ad agricoltori e proprietari terrieri per il cambiamento dell’uso del suolo). Hanno applicato i modelli alle stime degli sviluppi abitativi in tutta l’Inghilterra in un periodo di 25 anni e hanno testato cinque scenari: lo status quo (in cui è favorita la compensazione locale); quello in cui i benefici per la conservazione sono massimizzati (si possono ottenere i maggiori miglioramenti per le specie prioritarie); quello in cui i costi (compensazione ai proprietari terrieri) sono ridotti al minimo; in cui il rapporto tra benefici e costi è massimizzato; e quello in cui i benefici sono sbilanciati verso le persone con redditi più bassi. Hanno scoperto che quando le compensazioni vengono effettuate in luoghi in cui apportano i maggiori benefici alla biodiversità, i guadagni in termini di conservazione sono doppi rispetto all’attuale politica di compensazione localizzata. L’attuale implementazione del BNG ha avuto risultati scarsi in tutti i criteri, mentre altri scenari hanno ottenuto risultati migliori in alcuni o tutti i casi. Una modifica delle regole cambierebbe radicalmente la mappa delle aree in cui si svolge la compensazione, allontanandole dalle zone di sviluppo edilizio e dai terreni agricoli di maggior valore nella parte orientale del Paese. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla