IRENA, piani per le energie rinnovabili non raggiungono l’obiettivo

Roma – Un rapporto dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) ha evidenziato che gli obiettivi e i piani dei governi per accelerare l’uso delle energie rinnovabili sono destinati a generare solo la metà della crescita necessaria per raggiungere l’ obiettivo climatico delle Nazioni Unite di triplicare la capacità produttiva di queste fonti entro il 2030. L’obiettivo in materia di energie rinnovabili fissato alla conferenza ONU sul clima COP28 dell’anno scorso, insieme all’obiettivo di raddoppiare l’efficienza energetica, sono considerati fondamentali per contenere il limite di riscaldamento globale di 1,5 gradi Celsius. I paesi devono aggiornare i loro contributi determinati a livello nazionale (NDC), o impegni per combattere il cambiamento climatico, entro febbraio dell’anno prossimo. Si prevede che alcuni li annunceranno alla conferenza COP29 a novembre in Azerbaigian. Il rapporto IRENA ha monitorato i progressi dei paesi verso tali obiettivi. Per soddisfare l’obiettivo delle energie rinnovabili, la capacità installata dovrebbe crescere da 3,9 terawatt (TW) attuali a 11,2 TW entro il 2030, il che richiederebbe altri 7,3 TW in meno di sette anni. Tuttavia, si stima che i piani attuali lasceranno un divario di 3,8 TW entro il 2030, ovvero il 34 per cento in meno rispetto all’obiettivo prefissato. Secondo il rapporto, gli investimenti annuali in capacità rinnovabile devono triplicare, passando da 570 miliardi di dollari dell’anno scorso a 1,5 trilioni di dollari all’anno dal 2024 al 2030. Anche il tasso annuo di miglioramento dell’intensità energetica dovrà aumentare dal 2 per cento nel 2022 al 4 per cento tra il 2023 e il 2030. “Gli obiettivi della COP28 di triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica sono fattori chiave per i nostri sforzi globali volti a mantenere 1,5 °C a portata di mano, ma rischiamo di perderli. I prossimi NDC devono segnare una svolta e riportare il mondo sulla giusta strada”, ha affermato Francesco La Camera, direttore generale di IRENA. (30Science.com)