Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Durante il periodo de El Niño c’è più CO₂ nell’atmosfera

(1 Ottobre 2024)

Roma – Al fenomeno climatico conosciuto come El Niño, sarebbe associato un aumento marcato della CO2. E’ quanto emerge da uno studio guidato dal Max Planck Institute for Biogeochemistry e dall’Università di Lipsia e pubblicato su Science Advances. Sia gli ecosistemi tropicali che quelli non tropicali assorbono grandi quantità di carbonio che in precedenza erano state rilasciate nell’atmosfera attraverso le emissioni umane di CO₂. A livello globale, gli ecosistemi della superficie terrestre agiscono come un pozzo di carbonio e assorbono in media circa un terzo delle emissioni umane di CO₂. Questi ecosistemi sono quindi un cuscinetto naturale per il cambiamento climatico. Negli anni ’80 e ’90, tuttavia, i ricercatori hanno osservato una maggiore fluttuazione nello stoccaggio globale di carbonio sulla terraferma e sembrava che il tasso di crescita della CO₂ fosse particolarmente sensibile alle temperature nei tropici. In uno studio recente, i ricercatori di Jena e Lipsia hanno scoperto che questo “raddoppio” della sensibilità è stato causato dal maggiore verificarsi di eventi El Niño negli anni ’80 e ’90 rispetto al 1960-1979. Ciò include anche gli eventi estremi El Niño del 1982/83 e del 1997/98. Gli eventi El Niño causano gravi siccità e ondate di calore ai tropici, che influenzano la crescita delle piante e quindi riducono l’assorbimento di carbonio. In periodi di El Niño, la vegetazione rilascia persino grandi quantità di carbonio che altrimenti verrebbe sequestrato nel suolo o nelle foreste. Ciò causa un aumento del contenuto di CO₂ nell’atmosfera. Gli autori dello studio sottolineano che questo aumento di CO₂ è dovuto alla variabilità climatica interna piuttosto che a un cambiamento sistematico nel ciclo del carbonio causato dal cambiamento climatico. “I nostri risultati mostrano che questo raddoppio della sensibilità non è necessariamente un segno di un cambiamento fondamentale nella risposta del ciclo del carbonio al cambiamento climatico”, afferma Na Li del Max Planck Institute for Biogeochemistry, primo autore dello studio. Invece, è causato dalla combinazione di eventi estremi di El Niño e dal loro impatto globale. I risultati di questo studio sono importanti perché evidenziano le incertezze nelle future proiezioni climatiche. Finora, si è ipotizzato che una maggiore sensibilità dell’aumento di CO₂ alle temperature nei tropici sia causata da cambiamenti climatici a lungo termine nel ciclo del carbonio e quindi nel sistema climatico globale. Tuttavia, lo studio mostra che gli eventi estremi possono causare fluttuazioni a breve termine che non indicano necessariamente cambiamenti permanenti nel ciclo del carbonio.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla