Roma – Nuove varietà di grano potrebbero ridurre l’inquinamento ambientale da azoto dei fertilizzanti. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’ Università tecnica di Monaco (TUM) e pubblicato su Nature Plants. I ricercatori hanno dimostrato che le nuove culture raggiungono rese superiori del 16 percento nelle attuali condizioni climatiche rispetto a quelle utilizzate ora se vengono applicate le stesse quantità di fertilizzante. Grazie a un migliore utilizzo dell’azoto, ovvero una maggiore efficienza dell’azoto, l’impronta ecologica viene ridotta. Tuttavia, il team ha anche dimostrato che il fabbisogno complessivo di azoto aumenterà nel corso del riscaldamento globale se si vuole raggiungere il pieno potenziale di resa delle piante, sebbene le nuove culture utilizzeranno comunque l’azoto in modo più efficiente rispetto alle varietà attuali. “Con un breeding selettivo migliorato possiamo colmare il divario alimentare per i prossimi 20-30 anni. Ma le nuove varietà da sole non saranno sufficienti a conciliare gli obiettivi contrastanti di sicurezza alimentare globale, protezione ambientale ed efficacia dei costi”, afferma Senthold Asseng professore di agricoltura digitale presso la TUM. “Ciò di cui abbiamo bisogno è un approccio sistemico che tenga conto dei metodi della scienza agricola, degli aspetti ambientali, dei fattori socioeconomici e dei decisori politici”. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Con nuove varietà di grano meno inquinamento da fertilizzanti
(1 Ottobre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla