Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Con maggiore biodiversità si ottiene più sequestro di CO2

(16 Ottobre 2024)

Roma. – L’aumento della diversità delle piante in agricoltura può aumentare la biomassa delle piante e migliorare le interazioni tra piante e microbi, entrambi fattori che promuovono l’immagazzinamento del carbonio nel suolo, come dimostra uno studio condotto presso l’Università di Helsinki e pubblicato su Nature Communications. “I nostri risultati indicano che promuovere la diversità delle piante in agricoltura potrebbe essere una strategia efficace per migliorare il sequestro del carbonio nei suoli agricoli. Questa scoperta fornisce un supporto basato su prove molto necessario per lo sviluppo di una politica agricola sostenibile nell’Unione Europea”, afferma la responsabile del progetto e professoressa Anna-Liisa Laine della Facoltà di scienze biologiche e ambientali dell’Università di Helsinki. Secondo i ricercatori, l’espansione dei terreni agricoli ha causato una riduzione del carbonio nel suolo, un problema la cui risoluzione è fondamentale per frenare il cambiamento climatico. “In pratica, anche un piccolo miglioramento nella capacità di ritenzione del carbonio dei campi può essere significativo, poiché una grande quota di superficie terrestre a livello globale è stata sfruttata per la produzione alimentare”, riflette la Laine. Lo studio è stato condotto in un esperimento di biodiversità eccezionalmente esteso con l’orzo come cereale sperimentale. I ricercatori hanno studiato come le specie compagne dell’orzo, come il trifoglio rosso ( Trifolium pratense ), l’erba medica ( Medicago sativa ) e la cicoria ( Cichorium intybus ), influenzano le rese dell’orzo, poiché il raccolto non deve essere compromesso a scapito della sostenibilità negli agroecosistemi. L’orzo è stato coltivato in appezzamenti di prova da solo o con una, due, quattro o otto specie seminate. In ecologia, è già stata dimostrata sperimentalmente una relazione positiva tra il numero di specie vegetali e le funzioni dell’ecosistema, come la ritenzione del carbonio nel suolo. Tuttavia, gli ecosistemi di campo differiscono notevolmente dagli esperimenti che emulano comunità di piante selvatiche, poiché i primi contengono un’unica specie dominante. I ricercatori sono rimasti sorpresi dalla rapidità con cui i microbi del suolo hanno risposto positivamente alla diversità delle piante, nonostante l’orzo fosse la specie dominante nelle parcelle di prova. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla