Roma – L’erosione delle rocce nell’Artico canadese accelererà con l’aumento delle temperature, innescando una catena di reazioni che porterà a un sempre maggiore rilascio di CO2 nell’atmosfera. E’ quanto emerge da uno studio dell’Università di Oxford pubblicato su Science Advances. Per regioni sensibili come l’Artico, dove le temperature dell’aria in superficie si stanno riscaldando quasi quattro volte più velocemente della media globale , è particolarmente cruciale comprendere il potenziale contributo alla CO2 atmosferica derivante dall’erosione. Il problema si presenta quando alcuni minerali e rocce reagiscono con l’ossigeno nell’atmosfera, rilasciando CO2 tramite una serie di reazioni chimiche.
Paesaggio nell’alto fiume Peel che mostra il substrato roccioso esposto su pendii ripidi collegati ai canali del fiume, dove l’erosione fisica produce abbondante materiale fresco (Credito: Robert Hilton)
Credito
Roberto Hilton
Ad esempio, l’erosione dei minerali solfuri produce acido che provoca il rilascio di CO2 da altri minerali rocciosi che si trovano nelle vicinanze. Nel permafrost artico, questi minerali vengono esposti all’aria con il progressivo scongelamento derivato dell’aumento delle temperature. In questo nuovo studio, i ricercatori hanno utilizzato registrazioni di concentrazione di solfato (SO 4 2- ) e di temperatura da 23 siti nel bacino del fiume Mackenzie il più grande sistema fluviale del Canada, per esaminare lo stato dei processi sopra descritti. Ne emerso che negli ltimi 60 anni (dal 1960 al 2020), l’erosione dei solfuri ha visto un aumento del 45 per cento in rapporto ad un aumento delle temperature di 2,3 ° C, il che fa temere l’innesco di un percorso negativo con il risultato di una forte emissione di CO2. Secondo le stime degli autori la CO 2 rilasciata dal bacino del fiume Mackenzie potrebbe raddoppiare a 3 miliardi di kg/anno entro il 2100 in uno scenario di emissioni moderate. Questo cambiamento equivarrebbe a circa la metà delle emissioni annuali totali del settore dell’aviazione nazionale del Canada per un anno tipico . L’autrice principale, la dott. ssa Ella Walsh (Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Oxford al momento dello studio) ha affermato: “Vediamo aumenti drammatici nell’ossidazione dei solfuri in tutto il Mackenzie anche con un riscaldamento moderato. Finora, la sensibilità alla temperatura del rilascio di CO2 dalle rocce solfuriche e i suoi principali fattori trainanti erano sconosciuti su vaste aree e scale temporali”. Non tutte le parti del bacino idrografico del fiume hanno risposto allo stesso modo. L’erosione è stata molto più sensibile alla temperatura nelle aree rocciose montuose e in quelle coperte di permafrost. (30Science.com)