Roma – L’Università di Parma ha ottenuto un rilevante finanziamento per ricerche sulla filiera del luppolo nell’ambito del progetto F.I.L.O. (Filiera Italiana del Luppolo e dell’Orzo per il settore brassicolo), coordinato da Coldiretti e finanziato con 20 milioni di euro nell’ambito del bando V di filiera del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Il progetto, cui partecipano anche l’Università di Udine e l’Istituto Superiore Sant’Anna di Pisa, si propone di valorizzare la filiera brassicola grazie anche alla partecipazione di diverse aziende. Il finanziamento di 1,5 milioni di euro destinato all’Università di Parma, proveniente dai fondi del Piano Nazionale Complementare (PNC), rappresenta un passo significativo verso la sostenibilità e l’innovazione nel settore agricolo, in particolare attraverso la coltivazione e la lavorazione del luppolo, un ingrediente chiave per la produzione di birra e altre bevande. Tre i filoni principali: selezione varietale, agricoltura smart ed economia circolare. Sotto la direzione di Tommaso Ganino, docente del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, il gruppo di ricerca CRO.P.S. (Crop and Plant Science), di cui fanno parte le docenti Margherita Rodolfi e Deborah Beghé, si impegnerà a sviluppare varietà di luppolo più resilienti e sostenibili. La collaborazione con il gruppo di ricerca IoT Lab di Gianluigi Ferrari, docente del Dipartimento di Ingegneria e Architettura, e con quello di Tecnologie alimentari di Massimiliano Rinaldi, docente del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, rappresenta un ulteriore valore aggiunto. Grazie a sinergie tra diversi ambiti di ricerca, il team Unipr potrà affrontare le sfide più complesse della filiera brassicola, dalla produzione (attraverso tecnologie smart) alla trasformazione e all’applicazione dei principi dell’economia circolare. L’obiettivo è non solo aumentare la produttività ma anche migliorare la qualità del luppolo, riducendo al contempo l’impatto ambientale delle pratiche agricole. Il Green Deal europeo e l’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile pongono una forte enfasi sulla transizione verso pratiche agricole più sostenibili. Questi principi trovano applicazione diretta nel progetto: la selezione varietale mira a sviluppare piante che richiedano meno risorse idriche e siano più resistenti ai cambiamenti climatici. Inoltre, l’adozione di tecnologie di agricoltura smart contribuirà a ottimizzare l’uso dell’acqua, dei fertilizzanti e dei pesticidi, riducendo l’inquinamento e promuovendo una maggiore biodiversità. I sottoprodotti della filiera brassicola e di altre filiere alimentari saranno poi utilizzati per costituire ingredienti di pregio per il settore stesso o per altri settori, seguendo così i principi dell’economia circolare. La filiera brassicola è di fondamentale importanza per l’economia italiana. Il luppolo in particolare ha fatto registrare un aumento della domanda negli ultimi anni, a livello sia nazionale sia internazionale, grazie alla crescente popolarità delle birre artigianali. Il progetto F.I.L.O. non solo contribuirà a soddisfare la domanda di ingredienti di alta qualità ma anche a rafforzare la competitività delle aziende agricole italiane nel mercato globale, rappresentando inoltre un’opportunità per educare consumatori e consumatrici sui benefici delle scelte alimentari sostenibili. In un contesto globale sempre più attento alla sostenibilità, il progetto si pone l’obiettivo di diventare un modello di riferimento per altre filiere agricole. Le innovazioni sviluppate potrebbero infatti essere applicate ad altre coltivazioni, promuovendo un cambiamento positivo nell’agricoltura italiana. (30Science.com)